E' uscito il numero zero di AGORA' - Nov 2010 Genn 2011

E' uscito il numero zero di AGORA' il Trimestrale del MILK - Verona Lgbt Community Center.
In questo Numero il programma di tutti gli appuntamenti e le iniziative al Milk Center da novembre 2010 e gennaio 2011.


- Cene e aperitivi al Milk


- L'attività dei gruppi e i corsi al Milk Center


- Gruppo donne "Le stelle vaganti"


- Antivirus Project: Lo spettacolo Teatrale al Camploy


- HIV: Gasp! e Sialon

- HIV: Best - Seminario sulla preparazione alle terapie



- Cinema LGBTQ al Milk Center


- Oberon: "The Library of the Faires" : Archivio/Biblioteca/Mediateca/Milkcenter


- Sportello Migranti LGBT


E' possibile ritirare AGORA' presso il MILK- Verona LGBT Community Center
Via A. Nichesola, 9 Verona (San Michele Extra)



INFO: 346.9790553 - 349.3134582
http://www.milkverona.it/

AGORA' è disponibile anche online, scaricabile in formato PDF ::Clicca qui::
Articolo pubblicato anche su Arcigayverona

Uno spunto da Stone Butch Blues / Leslie Feinberg


  • Stone Butch Blues / Leslie Feinberg - Milano : Il dito e la luna, 2004 - 362 p. ; 21 cm - Officine t, parole in corso ; 1 (( Trad. a cura di Margherita Giacobino e Davide Tolu )). – ISBN – 9788886633307

Non recensisco ancora il libro, perché delle sue 362 pagine ne ho lette finora solo 109; devo però dire che mi ha colpito moltissimo.

E' drammatico come l'Iliade, ed è quasi più educativo come lettura, perché l'Iliade mostra l'eroismo di cui sono capaci i maschietti, all'occorrenza; ma Stone Butch Blues mostra l'eroismo di cui hanno sempre bisogno tutte le donne indistintamente per sopravvivere. Se uno pensa che le donne siano deboli, questo libro lo smentisce già dalla seconda pagina.


Ci sono momenti erotici o semplicemente leggeri, ma sono quel tanto che basta per impedire al lettore di chiudere il libro per la disperazione, ed ai personaggi di farla finita. E' così la loro vita, purtroppo; può apparire blasfemo il paragone, ma mi ricorda una frase di Santa Teresa d'Avila, che avvertiva che chi veniva chiamato all'ascesi mistica poteva aspettarsi di ricevere da Dio solo il minimo indispensabile di consolazioni per tirare avanti in mezzo a grandi prove e sofferenze.


E' una vera vocazione quella dei personaggi del romanzo, che si manifesta in tenera età, e che non cade di fronte alle prove più dure - impersonate da poliziotti relegati al penultimo gradino della scala sociale, e che si sfogano vigliaccamente su persone ancora più svantaggiate di loro, guarda caso, le donne lesbiche e transgender.


Lo spunto che volevo trarre dal libro era questo: secondo vari siti americani, come
  1. http://lesbianlife.about.com/od/lesbiansex/g/StoneButch.htm
  2. http://en.wikipedia.org/wiki/Stone_butch
"stone butch" non è semplicemente la "camionista dalla dura scorza", bensì la lesbica che non solo è così mascolina da vestirsi sempre da uomo e da volere che si usi il "lui" quando si parla di lei (direi che sconfiniamo nel transgenderismo, e Leslie Feinberg ne è un esempio), ma che non vuole che le si tocchino i genitali, e che, più che godere del sesso in prima persona, ne gode facendo godere la partner.


Tra i maschietti esiste un fenomeno simile, chiamato pudicamente "eiaculazione ritardata" od "impotenza eiaculatoria", e chi ne soffre, pur penetrando il/la propri* partner, non riesce a goderne - la cosa diventa drammatica quando la coppia è etero e desidera un figlio.


Non è un fenomeno abbastanza frequente da incoraggiare studi seri e da scoraggiare teorie e terapie strampalate, ma dopo aver letto la scena dell'iniziazione sessuale della protagonista, Jess (*) Goldberg, che viene invitata da Angie a penetrarla con un dildo, ed aver notato che Jess si sente dire dopo l'atto cose simili a quelle che può sentirsi dire dal proprio partner chi soffre di eiaculazione ritardata, ovvero:


(quote)


Mi passò le dita tra i capelli. "Vorrei farti provare piacere come tu hai fatto con me. Ma tu sei già stone, vero?" Abbassai lo sguardo. Lei mi sollevò il mento e mi guardò negli occhi. "Non vergognarti di essere stone con una prostituta, tesoro. Anche il nostro mestiere lo è. E' solo che non devi nemmeno fissarti con il fatto di essere stone. Se trovi una femme di cui ti puoi fidare a letto e vuoi dirle che ti piace una cosa, o che vuoi essere toccata, non c'è niente di male. Capisci cosa intendo?"


(unquote)


penso che i sessuologi dovrebbero provare a confrontare i maschietti che soffrono di "eiaculazione ritardata" e le "stone butch", per capire se lo stesso fenomeno nasce da una scelta di vita simile.


Raffaele Ladu






(*) Una costante del libro è l'antisemitismo, di cui la protagonista ebrea è vittima. Ora essere ebrei è "hip" in America (ed in certa misura anche in Italia), ma negli anni '50 non era così. Come scrisse Bernard Lewis nel libro "Semiti e antisemiti" (edito prima da il Mulino e poi da Rizzoli), molti anni fa era considerato tollerabile in America avere un collega di lavoro ebreo, ma guai ad avere con lui rapporti al di fuori del lavoro!
Leslie Feinberg mostra esempi ben più scioccanti di antisemitismo nelle periferie urbane americane degli anni '40, '50 e '60, ma ce n'è uno che richiede un certo acume per essere notato: Jess, parlando del suo primo giorno di scuola, dice che la maestra le chiede se il suo nome è per caso il diminutivo di "Jessica", e quando la "stone butch in boccio" le risponde di no, la maestra commenta che non è un nome adatto a lei.
Qui non si consuma solo un sopruso ai danni del genere, ma anche dell'etnia: Jessica è un nome che forse è di conio biblico [= Isca, Genesi 11:29], ma appare per la prima volta nel Mercante di Venezia di Shakespeare, come il nome della figlia di Shylock, che non solo scappa di casa per sposare un cristiano (cosa già abbastanza ignominosa per un padre di famiglia ebreo), ma nel farlo deruba il padre di buona parte dei suoi averi, compreso l'anello che lui aveva dato alla [defunta] madre Lia al momento di sposarla, e che lei baratta per un macaco (proprio così: una scimmietta ammaestrata) - uno sperpero che viene risaputo in tutta Europa.
Non aveva bisogno dei soldi del babbo, se li ha buttati via così! E, poiché l'ebraicità è ereditata dalla madre, questo sperpero è un deliberato insulto a lei, al matrimonio con suo padre, ed a ciò che i genitori le hanno trasmesso - guarda caso, anche nel libro di Feinberg un anello ha un ruolo importante, in quanto unisce la protagonista alla tribù indiana dei Dineh, più nota come "Navajo".
Jessica non è quindi un gran nome per una ragazza ebrea, ma alla maestra non viene in mente niente di meglio. Forse per lei l'unica ebrea buona è l'ebrea pronta a farsi cristiana per un uomo, così come per molti dei maschietti del libro l'unica lesbica buona è quella che viene convinta da un uomo (il come ve lo potete immaginare - altrimenti, potete sempre leggere il libro) a diventare etero.
Oltre all'antisemitismo trovate pure il razzismo contro i neri - ma qui non posso dire nulla che non trovate già nel libro.

La masseria delle tribadi / Lola van Guardia

  • La masseria delle tribadi / Lola Van Guardia - Milano : Il dito e la luna, 2007 - 217 p. ; 22 cm. - Officine t, parole in corso ; 8. - ISBN – 9788886633444
Ho letto il libro citato, e devo dire che ne sono stato solo moderatamente colpito. Il libro è infatti leggero e divertente, strutturato come un romanzo giallo non privo di scene erotiche (tutte carine tranne una: anche a me piace la micia, ma quella a quattro zampe la coccolo e basta!), ma all'autrice manca il mestiere. La trama infatti ha qualche implausibilità, e la scrittura non scorre bene.
Lo giudicherei una buona idea tradita dalla sua implementazione; considerato che è stato scritto nel 2002, consiglierei all'autrice di prepararne un'edizione riveduta, approfittando dell'esperienza accumulata. Non è un giudizio molto generoso, ma non è nemmeno una stroncatura definitiva: il libro secondo me si può migliorare molto.
Raffaele Ladu

volevo dire che giovedì 23 dicembre dalle ore 20.00 alle 23.00 passerò un po’ di tempo con facebook ....vuoi unirti anche tu?

[leggi anche qui]

Ciao a tutti!.....volevo dire che giovedì 23 dicembre dalle ore 20.00 alle 23.00 passerò un po’ di tempo con facebook .

Chi si unisce nelle chiacchiere on – line? Sarà un trovarsi virtuale rispondendo ai messaggi di facebook Sarà un farsi gli auguri semplicemente tra amici“.
Il “frutto” della chiacchierata su facebook sarà la bicchierata LGBT di venerdì 24 - vigilia di Natale, l'augurio di un buon Natale per la famiglia allargata del Milk Center
Ci siamo dati appuntamento con un nuovo modo di collettivizzare le nostre idee e passioni: gli incontri su facebook della comunità LGBT di Verona e d'intorni. I cosiddetti appuntamenti su facebook , stanno riscuotendo un grande successo in tutto il mondo.
Ma noi vogliamo andare oltre

All'appuntamento virtuale di giovedì 23 segue la bicchierata di venerdì 24 dicembre.

Il prossimo appuntamento virtuale è previsto per il 01 di sabato pomeriggio 2011 per gli auguri di buon anno!
Abbiamo già raccolto moltissime adesioni, ora aspettiamo anche la tua!
La bicchierata si terrà a partire dalle h 21.00 , al Milk Center via Nichesola 9 San Michele Extra (VR) vicino a piazza del popolo.
L'idea della bicchierata richiamata da Facebook è nata con l'obiettivo di radunare il maggior numero di "utenti virtuali LGBT" in un luogo fisico e reale.

Dopo questa prima edizione, l'iniziativa è destinata ad allargarsi a macchia d'olio, fino a diventare un evento importante per tutti. Per partecipare bisogna solo munirsi di una bottiglia di vino, o della bevanda favorita (anche analcolica) – presso il bar del Milk Center, insieme a qualche bicchiere di plastica per condividerne il contenuto. Il resto viene da sé, e in un contesto così allegro è facile immaginarsi che non manchino le occasioni di convivialità e di amicizia.

Lo spirito ludico che anima queste "bicchierate" parte dalla necessità di incontrarsi dal vivo, per ristabilire un rapporto diretto tra le persone, nell'era in cui gli scambi virtuali e le relazioni mediate dai social network sembrano andare per la maggiore. In questo senso la bicchierata LGBT è assolutamente emblematica: sfrutta i canali virtuali, per alimentare relazioni "reali" che altrimenti rimarrebbero confinate alla rete.

Sono sicura che sarà un successo!
Dobbiamo solo far sì che questa iniziativa non venga ri-considerata alla luce dei  suoi "effetti collaterali" che sono una quantità di gente UBRIACA che si riversa sulle strade.

Come andrà a finire lo scopriremo tenendoci aggiornati su Facebook; se però ti trovi a passare per Verona, tieni a mente la data di giovedì 23 e venerdì 24 dicembre e, soprattutto, non dimenticate che abusare con l'alcool può trasformare una bella festa in una tragedia.
Un abbraccio da Luigia!