In Italia sono tutti maschi / Luca de Santis ; Sara Colaone

Il libro ha un grosso merito: il portare all'attenzione di un pubblico giovane un aspetto poco noto del regime fascista, contribuendo così a smantellare il mito degli "italiani brava gente"; purtroppo, la scarsità di documentazione sul fenomeno, aggravata dall'omofobia che è sopravvissuta al fascismo, e che ha indotto molte vittime a tacere come se fossero state loro a doversi vergognare, anziché i loro persecutori, ha menomato gli sforzi degli autori di dare un respiro epico alla storia.
Per ovviare a ciò, la storia è stata impostata come una "storia cornice", ovvero come il tentativo di due documentaristi di convincere un uomo, soprannominato "Ninetta", che fu confinato nel 1938 a San Domino, nelle Isole Tremiti, a raccontare finalmente la sua esperienza.
Ma non è facile per un vecchio raccontare ciò che lo ha profondamente ferito nella sua giovinezza, e supererà tutte le esitazioni, che gli fanno raccontare la sua storia a singhiozzo, solo quando saprà conto che il giovane cineasta che tanto insiste per divulgare la sua storia ha perso una volta un rapporto importante a causa dell'omofobia, allo stesso modo in cui il vecchio al confino perdette un amico (il fumetto mostra grande affetto tra i due, ma non sesso) perché i fascisti non si presero cura della sua cagionevole salute - tanto era frocio.
Allora il vecchio vede nel giovane una sorta di discepolo, perché seppure in forma più leggera sta vivendo esperienze analoghe alle sue, ed allora decide di aprirsi a lui, di trasmettergli la sua esperienza ed il suo sapere.
Il libro, da questo punto di vista, è anche onesto, perché mostra come la narrazione storica nasca da una lotta tra lo storico ed i documenti che ha sottomano - una scena toccante si ha quando il vecchio si risente con il giovane per essere considerato "materiale", e non una persona che ha sofferto ed alla quale si chiede di rivivere ciò che lo ha fatto soffrire.
Il fumetto si ispira ad una storia vera - un'intervista raccolta da Giovanni Dall'Orto, e ripubblicata in appendice al libro; per un'analisi meno letteraria e più storica di questo fenomeno misconosciuto si possono consigliare:
Il primo volume è opera degli autori della prefazione a "In Italia sono tutti maschi", il link punta ad un saggio tuttora fondamentale sul perché mai un paese omofobo come l'Italia abbia smesso di criminalizzare l'omosessualità già nel 1889.


Raffaele Ladu