Gli omosessuali negli anni '50 del XX Secolo

Gli anni '50 dello scorso secolo furono uno dei tanti periodi particolarmente bui e terribili per gay e lesbiche nel mondo.

Joseph MacCarthy
Probabilmente non erano bastati i campi di concentramento nazisti che avevano eliminato migliaia di omosesessuali, nel dopoguerra, il silenzio e nuove discriminazioni fecero il resto. La guerra fredda era cominciata e negli Stati Uniti un senatore repubblicano di nome Joseph MacCarthy (1908 -1957), iniziò una furibonda "caccia alle streghe" contro tutti quelli che lui e il suo staff consideravano "nemici dell'america".

Migliaia di persone furono perseguitate, minacciate, fatte licenziare dai posti di lavoro, arrestate, uccise, fatte suicidare o costrette all'espatrio. Non solo i comunisti (così venivano definiti tutti), ma anche socialisti, liberali, pacifisti, anarchici, liberi pensatori, attivisti per i diritti civili degli afroamericani, ebrei (1), e anche moltissimi omosessuali.

La macchina repressiva Maccartista si scatenò soprattutto nel mondo della cultura, nell'ambiente dell'università e dell'educazione, nel cinema, nel teatro, nella televisione e nei giornali. Ad Hollywood ci fu un vero e proprio repulisti, tanto che molte Major andarono vicino alla chiusura. Vittime del Maccartismo (così veniva definito il periodo di repressione inaugurato dal Sen. MacCarthy), furono anche persone note, come Albert Einstein e Charlie Chaplin.

Anche in Europa, gli anni '50 non furono certo un bel periodo per gli omosessuali, a parte qualche piccola isola felice; In Spagna la repressione franchista continuava inesorabile la sua opera di repressione, non solo contro i dissidenti politici, ma anche contro i gay ( documentata da molta bibliografia e filmografia come: El muro Rosa ), In Germania continuava a restare in vigore il famigerato Paragraph 175 mentre in Inghilterra c'erano diverse leggi contro i gay, alcune cancellate definitivamente solo a ridosso del 21 secolo.

"Crucifix", di Elisabeth Orson Wallen
In Italia non esistevano leggi antiomosessuali, ma l'omofobia era diffusissima e gli omosessuali vivevano nel terrore di essere scoperti. La Chiesa cattolica esercitava una forte pressione di controllo sociale e nessuno dei principali partiti politici intendeva occuparsi delle persone omosessuali in maniera positiva ed antidiscriminatoria fino agli anni '70-80.

Ci furono addirittura proposte di legge che volevano introdurre anche in Italia il "reato di omosessualità", per fortuna rimaste poi nel cassetto. L'omosessualità veniva spesso usata come pretesto per denigrare o allontanare qualcuno da un partito, come nel caso di Pasolini dal PCI.

Palmiro Togliatti
E' in questo contesto, che vogliamo citare anche la recente intervista di Rosario Crocetta (PD) -Sindaco di Gela, a "Klauscondicio" di Klaus Davi sull'omofobia di Palmiro Togliatti, come riportato anche su un articolo di Gaynews: "Togliatti? Era fascista con gli omosessuali.

Zeno Menegazzi






(1) Non sono in molti, al di fuori dei diretti interessati, a sapere che l'azione di Joseph MacCarthy finì per danneggiare notevolmente gli ebrei americani. Un interessante articolo sull'argomento, però velatamente antisemita (l'autore è un conservatore che ritiene che gli ebrei non possano che andare contro le politiche che egli propugna - non gli viene in mente che ogni persona ha la sua testa, e non è detto che le sue scelte politiche siano fatte per lealtà etnica o religiosa), è questo.

Ofir Akunis
La cosa è balzata agli occhi però quando un cretino che fa anche il deputato alla Knesset (il parlamento israeliano) per il Likud, Ofir Akunis (sito Knesset, sito personale, Wikipedia), che si è distinto per aver caldeggiato una proposta di legge che limitava i finanziamenti stranieri alle organizzazioni non-governative israeliane (le quali fanno un lavoro egregio documentando i disastri che provoca l'occupazione sia ai palestinesi che alla fragile democrazia israeliana), ha dichiarato in una trasmissione televisiva israeliana il 4 dicembre 2011, secondo quest'articolo di Haaretz (l'equivalente israeliano de "la Repubblica"), che MacCarthy "aveva ragione in ogni parola".

Lui ha cercato poi di ritrattare precisando che MacCarthy aveva ragione quando parlava del pericolo dell'infiltrazione di agenti sovietici negli USA (in realtà le spie sovietiche in America furono più abili che numerose, e non c'era motivo di trasformare il controspionaggio in un'isteria di massa) - ma viene il sospetto che lo abbia fatto solo quando sono arrivate telefonate ed e-mail inviperite da parte di ebrei americani, magari di destra e sostenitori del Likud, ma che sapevano per esperienza diretta, dei loro genitori, e dei loro nonni quanto danno agli ebrei avesse recato il maccartismo.

Curioso: quando si tratta di antisemitismo, gli ebrei hanno una memoria di elefante non inferiore a quella dei gay quando si tratta di omofobia - ma questo cretino l'ha proprio formattata! E non è l'unico.

Nota in calce di Raffaele Ladu