28 Giugno 1969 Orgoglio e rivolta

Sylvia Rivera (1951-2002)
Murales a lei dedicato nella sede
di Pianeta Milk Verona Lgbt* Center
Nella notte tra il 27 e il 28 Giugno 1969 in un piccolo bar di Christopher Street nel Greenwich Village a New York accadde qualcosa...qualcosa destinato a incidere sulla storia.
Quel piccolo bar si chiamava "Stonewall Inn" ed era un bar frequentato da persone Omosessuali, Lesbiche, Drag Queen e Transessuali.
I cosiddetti moti di Stonewall, chiamati anche dal movimento Lgbt* rivolta di Stonewall, furono una serie di violenti scontri fra gruppi di persone Lgbt e la polizia a New York.

La prima notte degli scontri fu quella di venerdì 27 giugno 1969 poco dopo l'1:20 di notte, quando la polizia irruppe per l'ennesima volta nel bar, perquisendo e arrestando i frequentatori. Nelle notti successive i disordini continuarono, costringendo la polizia all'invio di reparti speciali di truppe antisommossa. L'episodio dello "Stonewall" è generalmente considerato simbolicamente il momento di nascita del movimento di liberazione Lgbt moderno in tutto il mondo. Per la prima volta nella storia una minoranza numerosa di persone ebbe il coraggio di ribellarsi alle persecuzioni, alle quotidiane violenze e all'emarginazione. 

Per questo motivo il 28 giugno è stato scelto dal movimento Lgbt come data della "giornata mondiale dell'orgoglio LGBT" o "Gay pride". Molti sono considerati gli eroi che furono protagonisti dei moti di Stonewall, diversi di questi divennero negli anni successivi, dirigenti del Movimento di Liberazione Gay, come il "Gay Liberation Front" e migliaia di altre organizzazioni che si costituirono, ma una persone è considerata il simbolo per eccellenza di questa rivolta e fu la transessuale Sylvia Rivera, che si vuole abbia cominciato la protesta gettando una bottiglia contro un poliziotto oppure una sua scarpa col tacco, come sostiene un'altra leggenda.

25 Giugno 2018 - La bandiera Arcobaleno compie 40 anni

Si differenzia dalla bandiera della pace principalmente per l'assenza della scritta PACE, ma anche perché la disposizione dei colori è speculare (il rosso è in basso nella bandiera della pace, in alto in quella gay), e infine perché la bandiera della pace prevede sette strisce di colore al posto delle sei di quella LGBT. La somiglianza si spiega col fatto che entrambe le bandiere derivano dall'arcobaleno, il quale è considerato simbolo di pace e armonia; questo simbolo appare nella Bibbia nel racconto del Diluvio universale e, per la "rainbow flag", è stato mutuato dalla filosofia spiritualista New Age. La bandiera arcobaleno, talvolta chiamata "bandiera della libertà" (freedom flag), è stata usata come simbolo dell'orgoglio gay e lesbico dagli anni ottanta. I colori simboleggiano l'orgoglio gay e i diritti gay. Ebbe origine negli USA, ma ora è usata in tutto il mondo. 

Fu creata nel 1978 a San Francisco dall'artista Gilbert Baker, ed aveva in origine otto colori, ognuno simboleggiante un aspetto caro alla simbologia New age (serenità, spiritualità, natura, vita, sessualità...). 
Per ragioni di difficoltà e costo nel reperire tutti i colori previsti, le tinte si sono successivamente ridotte prima a sette e poi alle attuali sei. La bandiera viene oggi usata sia nelle manifestazioni pubbliche LGBT, come i Gay pride, sia all'esterno di locali o attività LGBT, da sola o in congiunzione con altri simboli, come segnale di riconoscimento.

E' morto Dick Leitsch uno dei pionieri del Movimento Gay americano

23 giugno 2018 Dick Leitsch, uno dei pionieri e dei primi eroi del movimento gay negli Stati Uniti, è morto a 83 anni a New York. Leitsch è stato uno dei primi leader della Mattachine Society, organizzazione a difesa dei diritti gay quando ancora l'omosessualità era per lo piu' tenuta nascosta e anche una piccola protesta richiedeva grande coraggio. Si è' battuto per assicurare ai gay il diritto di essere serviti nei bar nel 1966, ovvero prima che la rivolta dello Stonewall Inn accelerasse il movimento dei diritti gay in America. Leitsch è morto per un cancro al fegato, scoperto in febbraio. 


Fra le decine di lettere ricevute da quando la sua malattia e' stata resa nota c'e' stata quella di Barack Obama. "Grazie per i decenni di lavoro che hanno aiutato il paese a muoversi sulla strada dell'uguaglianza Lgbt - ha scritto l'ex presidente -. Il nostro viaggio come Paese dipende, come e' sempre stato, dagli sforzi collettivi e persistenti di gente come te".


Intervento di Laura Pesce, presidente di Pianeta Milk Arcigay Verona alla serata incontro a Bussolengo. 14.5.2018

Laura Pesce - Presidente Pianeta Milk Arcigay Verona.
Foto: Michele Vaccari
Intervento di Laura Pesce, presidente di Pianeta Milk Arcigay Verona alla serata incontro a Bussolengo.

NUOVI DIRITTI.

Partiamo proprio dal titolo dell’argomento che mi è stato affidato: NUOVI DIRITTI; è questo il senso che vorrei dare al mio intervento.
Perché l’approvazione della legge sulle unioni civili risale ormai a 2 anni fa, ha dato vita a un dibattito spesso tra il volgare e il grottesco, è arrivata dopo anni di richiami e sanzioni da parte della Corte Europea dei Diritti Umani verso l’Italia, per la mancanza di una regolamentazione per le coppie dello stesso sesso, lasciando comunque una gran parte del Movimento insoddisfatta.
Certamente parlando dei nuovi diritti uno degli obiettivi è il matrimonio egualitario, ma il cammino verso la piena cittadinanza e uguaglianza delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transessuali e di tutte le soggettività non conformi, non passa solo attraverso il riconoscimento di diritti coppia o di famiglia, ma anche attraverso i diritti civili di ogni singolo e singola.