HIVoices - Labortario esperenziale dedicato alle persone HIV Positive a Bologna

HIVoices: laboratorio residenziale su sieropositivita’ e identita’ sessuale
Nel 2017 Plus Onlus propone 2 nuove edizioni di HIVoices, che ha già visto la partecipazione di 101 uomini omo-bisessuali HIV+ nelle cinque precedenti edizioni.
Che cos’è HIVoices?
HIVoices è un laboratorio intensivo, rivolto ESCLUSIVAMENTE a persone che vivono con HIV omosessuali, bisessuali e MsM (maschi che fanno sesso con maschi), pensato come un’esperienza per poter vivere meglio e in maniera più consapevole la propria identità di persona omo/bisessuale che vive con HIV.
Non si tratta di terapia di gruppo. Non è un gruppo di auto-aiuto. Non è un gruppo gay di amanti della natura.
HIVoices è un percorso di sperimentazione nella relazione con Sé e con l’Altro; un’occasione di crescita individuale nel gruppo-di-pari, per accrescere la propria autostima, accettazione e consapevolezza emotiva. Un luogo in cui ritrovarsi con persone differenti, ma simili; un tempo nel quale non-nascondere la propria identità di uomo sieropositivo dotato di un orientamento sessuale altro.

Sentenza di Trento su maternità surrogata. Casali e PDF contro

Sulla Sentenza della Corte di Appello di Trento che riconosce la maternità surrogata* di una famiglia composta da due uomini, ci sono state reazioni varie, molte a favore e altre invece intolleranti e vergognose. Fra queste anche la presa di posizione di Stefano Casali, ex vicesindaco ed ex appartenente alla Lista Tosi, Candidato Sindaco per Verona 2015 e dell' ultra minoritario movimento che si definisce PDF (non il formato file che di solito conoscete per archiviare e gestire i documenti), "Popolo della Famiglia"; chiamato così per il numero di persone con cui riempie le piazze, cioè pari ad una famiglia media.

Verona Sera
Utero in affito. Casali e Popolo della Famiglia contro la sentenza di Trento
Utero in affitto. Casali e Popolo della Famiglia contro la sentenza di Trento



Città CorriereUtero in affitto: in Italia, i primi gemelli con due papà

*e non il dispregiativo termine UTERO IN AFFITTO

Telecamere nella darkroom: cosa c’è dietro allo scoop? Di Gabriele Piazzoni

I mass media, attraverso i loro flussi di informazioni, sono senza dubbio uno specchio della realtà. E anche quando il loro racconto – in buona o cattiva fede – forza o manomette la realtà, in quella manomissione sta comunque un aspetto, quello della cultura che produce quell’aberrazione, che vale la pensa intercettare e discutere. A partire dall’ormai famigerato sevizio delle Iene, la comunità lgbt è diventata bersaglio di un’operazione mediatica che nella furia di produrre scandali ha fatto precipitare nel medesimo calderone cose molto diverse tra loro, incatenate in una narrazione diffamatoria, piena di pruderie e immagini rubate, che a molti è sembrata confezionata ad hoc, ambiguità incluse, per colpire l’Unar e quella larga fetta di associazionismo che si occupa di contrasto alle discriminazioni. Presunti reati, condotte lecite, allusioni sospese e un morboso voyeurismo sono stati miscelati tra loro in un racconto a tinte forti e piene di compiacimento che ha ubriacato l’opinione pubblica, impedendole di scindere i comportamenti realmente censurabili dall’inviolabile libertà personale.

OLTRE LA BIOLOGIA, PER REALIZZARE IL PIENO INTERESSE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE

ARCIGAY: “OLTRE LA BIOLOGIA, PER REALIZZARE IL PIENO INTERESSE DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE”
Bologna, 28 febbraio 2017 – “In tema di genitorialità, la sentenza della Corte d’Appello di Trento finalmente ci libera dall’ossessione del biologico e rimette al centro l’interesse dei bambini e delle bambine”: così Gabriele Piazzoni commenta la sentenza storica del tribunale trentino che ha riconosciuto la piena genitorialità ad una coppia di padri che hanno fatto ricorso alla gestazione per altri. “I giudici si sono espressi con chiarezza, assumendo alla lettera il legame genitoriale descritto nel certificato di nascita dei piccoli, e affermando che il vincolo genitori figli è costituito non tanto dal legame biologico, ma dalla volontà dei genitori di accudire e crescere un bambino o una bambina, provvedendo alle sue esigenze ed assumendosi la responsabilità di occuparsene. La Corte ha riconosciuto il diritto di quei bambini alla piena tutela del loro legame con i genitori, in quanto loro inalienabile diritto. il Legislatore mediti su questa sentenza e rifletta sulla necessità di una riforma del diritto di famiglia che rimetta davvero al centro i bambini e le bambine, compresi quelli la cui famiglia risulta ancora in parte invisibile allo Stato. Una riforma che riconosca la complessità e la molteplicità dei legami familiari, aprendo a tutti i tipi di famiglia in grado di provvedere alla cura dei bambini e delle bambine e liberandoli da ingiusti calvari giudiziari, che in molti casi, e ci auguriamo d’ora in avanti in tutti, non fanno che ribadire la meta che il Parlamento non ha avuto ancora il coraggio di raggiungere”, conclude Piazzoni.