DUE INCONTRI SULL ’IDENTITÀ TRANSGENDER 2 ottobre 2014 – Università degli Studi di Verona

DUE INCONTRI SULL ’IDENTITÀ TRANSGENDER 
2 ottobre 2014 – Università degli Studi di Verona 


INIZIATIVA ORGANIZZATA IN OCCASIONE DELL’APPROVAZIONE DEL DOPPIO LIBRETTO UNIVERSITARIO / ALIAS PER STUDENT* TRANSGENDER 

ORE 11.00 SALA RIUNIONI DIPARTIMENTO TESIS / PALAZZO DI LINGUE E LETTERE, TERZO PIANO)
VIA SAN FRANCESCO 22 

VERONA Prof. Marzio Barbagli 
Storia di Caterina che per ott’anni vestì abiti da uomo 

(il Mulino, 2014)
Introducono e presentano Prof. Gian Paolo Romagnani e Prof.ssa Paola Di Nicola Caterina Vizzani per otto anni si era finta uomo per poter seguire, al riparo di un’identità maschile, la sua allora illecita inclinazione per le donne. Prendendo le mosse dal racconto di questo caso il libro traccia la storia dell’amore fra donne durante gli ultimi tre secoli: di come è stato vissuto ma anche di come è stato interpretato e giudicato dalla religione, dalla scienza, dal diritto. 

ORE 17.30 AULA 2.2 / PALAZZO DI LINGUE E LETTERE, SECONDO PIANO VIA SAN FRANCESCO 22 – VERONA 

Prof.ssa Anna Lorenzetti 
Diritti in transito. La condizione giuridica delle persone transessuali 

(FrancoAngeli, 2013) Interverranno Prof.ssa Alessandra Cordiano e Laurella Arietti del Servizio Accoglienza Trans (VR) Il volume offre un’analisi delle questioni che il “transito”, ossia il percorso di cambiamento da un sesso all’altro, determina, in particolare, quanto al diritto alla salute, alla famiglia – e dunque alle questioni che riguardano il matrimonio e la genitorialità – e al lavoro, ambito in cui sono frequenti trattamenti discriminatori.


DIP. TESIS TEMPO, SPAZIO, IMMAGINE, SOCIETÀ _ DIP. DI FILOSOFIA, PEDAGOGIA E PSICOLOGIA _ SCUOLA DI DOTTORATO INTERATENEO IN STUDI STORICI GEOGRAFICI E ANTROPOLOGICI (VERONA, PADOVA, VENEZIA) _ DOTTORATO IN SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE _ CENTRO DI RICERCA POLITESSE - POLITICHE E TEORIE DELLA SESSUALITÀ _ COMITATOUNICO DI GARANZIA _SERVIZIO ACCOGLIENZA TRANS VERONA _MILK VERONA -LGBTCOMMUNITY CENTER 

Bi-visibility Day - 26 Settembre @Milk Center Verona

Il 23 settembre di ogni anno, in tutto il mondo si festeggia la giornata della visibilità bisessuale.
Per celebrare anche noi questo evento di una componente importante della comunità LGBT, VENERDI' 26 a partire dalle ore 19:30 ci sarà una speciale serata al MILK Lgbt Center di Verona.

Venerdi 26 settembre
@Milk Center Verona
Bi-visibility Day
Evento dedicato a ricordare il giorno, in cui si festeggia la visibilità bisessuale
Evento in collaborazione con Lieviti Verona!
Relatore della serata: Dott. Roberto Targon
dalle 20.30 Buffet
Contributo per buffet: 5 euro (esclusa consumazione)
per info: info@milkverona.it

Dove. Via Antonio Nichesola, 9 - Verona (San Michele Extra)

Movimenti Omosessuali: Una storia politica - Venetonight

Per la rassegna VENETONIGHT - La Notte Europea dei Ricercatori

vi segnaliamo
Movimenti Omosessuali: Una storia politica

A cura del ricercatore MASSIMO PREARO


L’insulto, il pregiudizio, la violenza e, quindi, l’esperienza della discriminazione – che le persone omosessuali hanno subito e subiscono ancora oggi – hanno contribuito a far sorgere un’azione collettiva gay e lesbica di lotta e di rivendicazione. I movimenti omosessuali sorti nel corso del XX secolo sono nati come risposta politica di una minoranza e hanno preso forme diverse in funzione del contesto storico: dai gruppi omosessuali rivoluzionari alle associazioni culturali, d’informazione e di solidarietà, tra cui Arcigay e Arcilesbica, fino agli attuali movimenti di rivendicazione dell’uguaglianza dei diritti LGBT (lesbici, gay, bisessuali e transgender). L’obiettivo politico di questi movimenti, oltre alla sfera giuridica, riguarda soprattutto la decostruzione degli stereotipi negativi sull’omosessualità e sulle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, e anche la costruzione di un sapere condiviso fondato sulla promozione e sull’accettazione della diversità. A lungo disertato dalla ricerca accademica, lo studio dei movimenti LGBT e delle dinamiche di politicizzazione dell’omosessualità permette di riflettere sul funzionamento delle democrazie contemporanee, sulla loro capacità di integrazione e di trasformazione, e quindi sulle logiche di esclusione e di subordinazione che strutturano le nostre società.

Incontro / 26 settembre 2014 
ore 17. 45
Porta Borsari (Verona)


Link di riferimento: 
http://www.lgbtactproject.eu/portfolio/notte-europea-dei-ricercatori/

http://www.venetonight.it/porta-borsari-17-45/

MOVIMENTI LGBT - Incontro seminariale - Verona 24 settembre 2014

Segnaliamo con piacere questo interessante incontro:
Minority politics, social movements and equal rights: the Italian inter-associative LGBT activism - Incontro seminariale organizzato nell’ambito del progetto “LGBT Act” finanziato dal FP7 dell’Unione Europea Marie Curie Actions n. 328404 


MOVIMENTI LGBT
modelli, strategie, etica della ricerca in contesto militante
24 settembre 2014, ore 15.00 Aula Riunioni - Palazzo Zorzi,
secondo piano


Lungadige Porta Vittoria 17, Verona
Massimo Prearo, Marie Curie Fellow - Politesse / Università di Verona Discussant: Elisa A.G. Arfini, sociologa, ricercatrice – Università di Bologna 



Come fare la storia politica dei movimenti lesbici, gay, bisessuali e transgender (LGBT)? Nell’ambito del ciclo seminariale “Modus operandi” del Centro di ricerca Politesse (a.a 2014-2015), questo primo incontro propone una riflessione sulle logiche di implementazione della ricerca, basandosi sul caso dei movimenti LGBT francesi e italiani. Verranno discussi alcuni modelli teorici della sociologia dei movimenti sociali applicati alle mobilitazioni LGBT per evidenziarne il potenziale euristico e i limiti. Allo stesso tempo, si interrogheranno il posizionamento del soggetto della ricerca in un contesto militante e le forme di intervento e di partecipazione alle quali il ricercatore è chiamato in virtù di una presunta autorità accademica. Quali problemi di ordine epistemologico e metodologico implica la produzione di un sapere scientifico su forme di attivismo che mirano all’affermazione di un’autonomia politica? In altri termini, un’etica della non interferenza può rivelarsi praticabile e sostenibile?

Politesse: Politiche e teorie della sessualità


:: Scarica la locandina

Lettera all'Arena - Sebastiano Ridolfi - 11 e 14 Agosto 2014


Lettere al Direttore - L'Arena 

Gentile Direttore e gentili lettori, sono nato e cresciuto a Verona, amo questa città e tento ogni giorno di contribuire a renderla un luogo migliore da visitare e in cui vivere. Mi sono innamorato per la prima volta di un ragazzo all’età di 25 anni, e ho sempre considerato quell’amore come una benedizione. A Verona vivono migliaia di gay, lesbiche, bisessuali, transessuali/transgender e intersex, perlopiù nell’ombra, spesso incapaci di accettare la loro condizione, ridotti a cessare di vivere la propria vita in favore di un presunto modello religioso e sociale che a loro non appartiene. Come alcuni di loro, io ho scelto di vivere questa condizione/benedizione alla luce del sole. Nel mio cuore mi auguro di potermi sposare qui con il mio compagno e di costruire una famiglia, con dei figli, se anche lui li vorrà. Non ho mai percepito questa aspirazione come una minaccia all’integrità della cosiddetta famiglia tradizionale: dove c’è l’amore, il resto viene da sé. Non sono meno veronese io del nostro Sindaco, né dei tanti Giovani Padani che la abitano. Come tale, perché anch’io non posso vedere realizzare nella mia città natìa le mie legittime aspirazioni? Perché, come i leghisti proclamano da sempre, anche noi non possiamo essere padroni a casa nostra? Un cordiale saluto,

S.R. 


Spedita al direttore del L'ARENA - Giornale di Verona il 9 Agosto 2014 
E' STATA PUBBLICATA l'11 e il 14 Agosto

Lettera all'Arena - Anna Rita Di Martino - 24 Agosto 2014

Caro Direttore, buongiorno. Vorrei dire la mia sull’omosessualità. 

Sono una donna di 61 anni, mi chiamo Anna Rita Di Martino e so di essere lesbica da sempre. Ho scoperto la mia omosessualità a 13 anni e Le garantisco che è stata dura vivere la mia condizione a quei tempi. Da sempre lotto per i nostri diritti affinché i giovani non siano costretti a vivere quello che abbiamo dovuto vivere noi. Se ai nostri tempi avessimo avuto a scuola un’informazione sulla sessualità, credo che la nostra vita sarebbe stata migliore. Oggi non sono più una ragazzina, non ho più timore di viaggiare da sola perché nel tempo il mio carattere si è fortificato e mi sono abituata a vivere senza paura. Sono a Verona da 13 anni, sono arrivata in questa splendida città per amore di una donna (veronese da generazioni) e insieme per circa 8 anni abbiamo lottato per i nostri diritti; qualche anno fa Lei ha fatto delle scelte diverse, ma io continuo a lottare per i nostri diritti. Sono una lavoratrice instancabile, faccio la volontaria in Croce Verde da quando sono arrivata a Verona e prima ero volontaria a Torino in Croce Rossa. Ripeto, non ho mai avuto problemi ad accettare la mia omosessualità, dichiarata da sempre e fiera di essere chi sono e come sono. Ma il punto è un altro. Io non mi sento malata, anzi. Sono una persona sanissima, non ho bisogno di pillole per diventare eterosessuale o per formarmi una famiglia. Sono lesbica e desidero formare un nucleo familiare come tale, perché lavorando pago le tasse come tutti e tutte e voglio vedere i miei diritti rispettati come quelli di tutti gli altri, e non essere considerata una cittadina veronese di serie B. Ho lottato (e continuerò finché avrò vita) per far riconoscere i nostri diritti, e spero proprio che il nostro Sindaco mantenga la promessa (dichiarata sui giornali) di costituire un registro delle coppie di fatto, ma non solo per noi omosessuali: ci sono tante coppie eterosessuali che non hanno intenzione di sposarsi, desiderano convivere pur vedendo riconosciuta questa unione con diritti e doveri annessi. Se nelle scuole di parla di omosessualità e si educano i figli a non essere omofobi, ad accettare il diverso, non si diventa omosessuali per contagio. Quando si nasce siamo tutti uguali, poi le proprie scelte della vita ti cambiano. Detto ciò mi auguro che l’Ordine del Giorno che è stato approvato generi un vero dibattito pubblico, ma dando a noi omosessuali la possibilità di dire la nostra senza strumentalizzazioni. 

La ringrazio con stima, Anna Rita Di Martino*

*Presidente Arcilesbica Verona e consigliera del Milk Verona Lgbt Community Center

Spedita al direttore del L'ARENA - Giornale di Verona il 24 Agosto 2014 
MAI PUBBLICATA

Lettera all'Arena - Angelo Campedelli - 29 Agosto 2014

IDEE - Paesi Civili e Democratici

In una lettera di domenica 24 agosto si parla di “Civiltà e democrazia” riportando, a discredito di quanto sta avvenendo in alcuni Paesi, esempi descritti solo a metà (quindi non dando un’informazione corretta). Il signore arrestato in Scozia è un predicatore che in pubblico ha parlato contro gli omosessuali. Il pasticciere inglese non solo si è rifiutato di fare la torta per il matrimonio di due lesbiche (e ciò ha una parola ben precisa: discriminazione), ma ha pure apostrofato e insultato le due donne. In Francia il presidente Hollande sta pensando di vietare le manifestazioni anti aborto dentro e fuori gli ospedali statali dove, civilmente, non si fa altro che applicare una legge votata democraticamente. Il signore francese non ha potuto votare perché si è presentato al seggio elettorale con una maglietta dal chiaro contenuto politico: quello della famiglia tradizionale (ovviamente in contrapposizione alle altre forme di famiglia). La coppia australiana, che ha rifiutato il figlio avuto con l’utero in affitto da una donna tailandese, ne risponderà in termini di legge se ha abusato di questa pratica. In conclusione: nei Paesi civili e democratici si vuole, semplicemente, garantire i diritti a tutti (così come i neri hanno gli stessi diritti dei bianchi, anche gli omosessuali devono avere gli stessi diritti degli eterosessuali), garantire il rispetto per tutti (così come è reato qualunque forma di razzismo, deve essere reato anche qualunque forma di omofobia), e garantire la libertà a tutti (Salvemini: “I cattolici rivendicano le loro libertà in base ai nostri principi, e negano le nostre libertà in base ai loro principi”). 

Campedelli Angelo (circolo UAAR di Verona).

Spedita al direttore del L'ARENA - Giornale di Verona il 29 Agosto 2014 , poi risollecitato a pubblicarla, è stata PUBBLICATA senza tagli il giorno 5 Settembre 2014

Lettera all'Arena - Luigi Turri - 26 Agosto 2014

Non me ne voglia l'autrice o l'autore della lettera "Civiltà e democrazia" se dico che per esprimere il proprio pensiero liberamente bisognerebbe almeno avere le idee chiare e aver lume di ciò che si sta dicendo. Com'è possibile che chi esprime idee contro l'aborto o l'eutanasia venga tacciato di omofobia? Perché è questo che c'é scritto nella lettera! Le cose sono due: chi scrive queste cose è molto confuso e non ha idea di cosa stia dicendo o veramente l'omofobia sta diventando per alcuni una valvola di sfogo per qualsiasi frustrazione personale, politica, sociale. Inoltre, citare notizie errate e/o incomplete per avvalorare le proprie "idee" rimane una cosa estremamente grave, sia che sia fatto per ignoranza (come si possono trarre conclusioni corrette partendo da basi errate?) o peggio ancora per malafede. E sappiamo bene che i fatti inventanti o narrati in maniera non corretta sono da sempre alla base di molte stumentalizioni politiche, dall'incendio di Roma ai tempi di Nerone fino ai Protocolli dei Savi di Sion. Non saremo certo a questi livelli, ma riguardo alle notizie citate nella lettera, vorrei far presenti alcune cose (e mi parrebbe giusto che un quotidiano d'informazione e antica tradizione come l'Arena riportasse almeno la versione corretta degli eventi citati. Posso fornire all'occorrenza ampia rassegna stampa a riguardo, presa da stampa internazionale - Le Figaro, Le Monde, The Guardian, Daily Mail etc.- e non da Notizieprovita.it). 

1. John Craven, accusato di omofobia per aver letto brani delle Sacre Scritture, è stato sì portato in carcere e lì trattenuto per 19 ore in condizioni non ottimali, mentre venivano condotte le prime indagini. Ma oltre al fatto che tutto ciò avveniva a Manchester e non in Scozia e che il brano "incriminato" era quello di Apocalisse 21:8 e non un generico San Paolo, l'autore/autrice della lettera non menziona che alla fine del processo che ne è seguito, al predicatore sono state riconosciute 13.000 sterline (oltre 16.000 euro) come indennizzo per il trattamento subito. E comunque vorrei vedere cosa (giustamente) potrebbe succedere ad un uomo che per strada dicesse ad una donna sconosciuta: "non mi puoi insegnare né dettare legge, sono un uomo. Non fu Adamo ad essere ingannato, ma la donna, che si rese quindi colpevole di trasgressione. Stai sottomessa, come dice la Legge", citando a caso e senza contesto San Paolo (1Tim 2, 12-14 e 1Cor 14, 34). 

2. Il fatto della pasticceria, la Ashers Baking Company, che rifiuta di fare la torta a tematica gay avviene in Irlanda del Nord e non in Gran Bretagna, e nelle due regioni le leggi relative alle unioni omosessuali sono ben diverse. Inoltre l'azione legale intrapresa contro la pasticceria da chi aveva commissionato la torta è ancora in corso. Per cui niente multa. O per lo meno non ancora. Aspettiamo almeno la sentenza prima di sentenziare. 

3. Il caso di Gammy, il bambino down nato in Tailandia da un utero in affiato e abbandonato, è piena di misteri ancora non risolti, ma... che c'entra con l'omosessualità? I "compratori" sono la coppia australiana formata da David e Wendy Farnell, quindi da un uomo e una donna. E la condanna per pedofilia subita una ventina di anni fa dal sig. Farnell, già padre di tre figli, dovrebbe far riflettere: forse non basta la famiglia naturale perché tutto sia rose e fiori. 

4. Il signor Bruno di Tolosa in Francia ha votato. Ha dovuto cambiarsi la felpa, ma ha votato. Lo scrutatore sarà stato anche troppo zelante nell'applicare la legge che proibisce simboli politici nei seggi elettorali, ma per quanto Manif pour Tous non sia un partito politico, non si può certo negare che faccia politica. Quindi: ben venga la libertà di pensiero, ma non basandola su panzane e almeno cum grano salis. Sperando che citare Plino il Vecchio non sia considerato reato.

di Luigi Turri
Presidente Milk Center Verona

Spedita al direttore del L'ARENA - Giornale di Verona il 26 Agosto 2014 
MAI PUBBLICATA

Lettera all'Arena - Corrado Pellachini - 25 Agosto 2014

Si è un po' stufi di leggere lettere al giornale nelle quali si vuole delegittimare la battaglia per i diritti delle persone omosessuali con casistiche e argomentazioni che alla meglio sono prive di ragionevolezza e alla peggio rappresentano delle eccezioni tali da non rappresentare nulla di ciò che avviene normalmente nelle faccende umane. L'ultima in ordine di tempo è la lettera apparsa il 24 agosto in cui il mittente preoccupato della sua limitata libertà di pensiero perché nel mondo presunto civile vengono approvate leggi contro la discriminazione omosessuale, conclude la lettera augurandosi che " Dio ce ne scampi" dall'approvare leggi per la difesa dei diritti delle persone omosessuali che eventualmente tutelerebbero la dignità personale. Cosa c'entra , dunque, Dio con la dignità umana di certe persone che proprio in virtù di quel Dio hanno subito le più spietate discriminazioni? È una società discriminante che si ha in mente quando si parla di società civile e democratica? La battaglia per i diritti delle persone omosessuali non ha nulla a che fare con la limitazione della libertà altrui. Nemmeno con la libertà di pensiero. A tal proposito, la legge Scalfarotto stabilisce chiaramente che il motivo della legge non è limitare il libero pensare, come ogni volta viene sostenuto erroneamente dai suoi oppositori, ma piuttosto quello di punire eventualmente il comportamento discriminatorio che da quel pensare discende e che costituisce un comportamento basato su un pregiudizio omofobo. Comportamento discriminatorio vuol dire: dare del "frocio", picchiare, impedire stessi diritti a coppie omosessuali, ecc, ecc. È una cosa, questa, difficile da capire? 

Di Corrado Pellachini
Milk Center

Spedita al direttore del L'ARENA - Giornale di Verona il 25 Agosto 2014
MAI PUBBLICATA

MINACCE AGLI ANTIFASCISTI VERONESI

http://kollettivoautonomoantifascista.noblogs.org/post/2014/08/24/minacce-agli-antifascisti-veronesi-la-tensione-cresce/

Luca di Tolve: Cronaca di una "Redenzione negata"


Riportiamo qui le parole di una giovane credente vicentina, che ha assistito allo show di Luca di Tolve al Meeting dei Giovani a Schio, la lettera è stata pubblicata sul giornale online VicenzaPiù. Domenica 17 Agosto, contro la presenza di Luca di Tolve e le sue pericolose menzogne è stato organizzato un flash mob da alcuni ragazzi di Schio e dal CSA Arcadia che ha visto la presenza anche delle associazioni lgbt venete.


Gay come GAYSTAPO. Vergognosa associazione di PROVITA

E' chiaro ormai a tutti di come la città di Verona sta facendo una pessima figura davanti a tutto il mondo per un ordine del giorno, L'Odg omofobo del Consigliere Alberto Zelger, che sta mettendo in crisi e in fibrillazione la stessa maggiornaza che lo ha approvato. ALLUCINANTE è la parola che in quest'ultimo mese è risuonata sulle bocche di tutti, da sinistra a destra, anche all'interno della stessa Lista Tosi. ALLUCINATE è il termine GAYSTAPO, con il quale il sito integralista cattolico PROVITA ha definito le associazioni Lgbt veronesi per la loro battaglia contro l'omofobia del consiglio comunale veronese, che lo scorso 25 luglio ha votato e approvato il vergognoso Odg su Famiglia ed Educazione; un ordine del giorno che ha tutto il sapore delle leggi russe contro la "Propaganda gay" volute da Putin. Una grave mancanza di rispetto anche per le migliaia di vittime omosessuali massacrate nei campi di concentramento dal Nazifascismo e di quelle che ancora ci sono nel mondo in stati fortemente condizionati dalla religione, cristiani o islamici che siano.

Sentinelle in guerra

Secondo il dizionario la sentinella è un soldato armato incaricato di fare la guardia ad un determinato luogo. E in effetti le sentinelle in piedi sono gli ultimi soldati di una guerra strisciante che va avanti da secoli, contro le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans (LGBT). A guardia di che cosa? Ma semplice: di uno spazio di esclusione. L’obiettivo è escludere qualcuno e difendere privilegi. La loro guerra, i loro precedenti commilitoni, godevano di ben di più di uno spazio da difendere. Tutta la società era il loro spazio di privilegio, che si autodifendeva contro corpi estranei a cui quotidianamente si faceva una guerra diffusa: nelle famiglie, nella politica, nella società, nelle chiese, nelle scuole. I corpi estranei erano loro: le persone LGBT. Umiliate, invisibili, ininfluenti, inferiori. Poi accadde che lo spazio di guerra diffusa cominciò a restringersi, in tutta Europa e nel mondo occidentale. Persino nell’Italia presidiata dalla CEI e dallo Stato del Vaticano. Cominciarono a crescere gli alleati di quelle persone a cui si era fatta guerra. Le persone LGBT cominciarono ad essere orgogliose, visibili, un minimo influenti… e ad ottenere eguaglianza.
Cominciarono a contestare seriamente la gerarchia superiore/inferiore in tema di amore e identità sessuali. Ed ecco che nascono loro, le sentinelle, terrorizzate dall’ipotesi che la società diventi veramente inclusiva, che tutti i cittadini e le cittadine siano trattati/e come eguali indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere. Poco importa che in questo ritorno di fiamma guerresco, ultimo colpo di coda di un esercito smarrito, si usino i libri e il silenzio al posto delle armi, poco importa che si faccia appello a valori liberali come la libertà di opinione. Le sentinelle usano il linguaggio dell’occidente liberale contro l’occidente liberale, contro l’occidente del primato dell’individuo sulla comunità. E per fare questo necessitano di fingersi aconfessionali e apartitiche quando sono meramente il polo di organizzazione e attrazione crescente di visioni confessionali tradizionalmente in guerra contro le persone LGBT o di destre conservatrici, reazionarie e variamente nazionaliste che propugnano il primato delle comunità sugli individui. I loro alleati spontanei, confessionali e partitici, in altri Paesi chiedono e ottengono morte e galera per le persone LGBT. Nell’occidente liberale dall’800 in poi la virata verso il primato dell’individuo ha liberato il tema dell’amore e rafforzato il tema dell’eguaglianza, e la famiglia oggi è sempre di più vista e vissuta come connubio di amore e persone eguali. Per questo, da semplice mito religioso, la famiglia è diventata diritto umano di tutti/e. Le sentinelle in piedi vigilano affinché questi temi culturali che hanno liberato e rafforzato l’individuo e le sue legittime aspirazioni di felicità (anche nell’intimità) rimangano lettera morta. Soprattutto per le persone LGBT. In piedi o sedute, silenziose o parlanti, a me queste sentinelle non paiono altro che il colpo di coda di una strisciante e secolare pratica di guerra ad esclusione ed eliminazione (simbolica, ma in certi Paesi anche fisica) di qualcuno, il canto del cigno di un esercito di privilegiati. Altro che difesa della libertà di opinione.

di Michele Breveglieri

L'ARCI per l'Europa verso la Lista Tsipras


Fra pochi mesi si terranno le elezioni per il Parlamento Europeo, un appuntamento cruciale a cui tutta l'Arci può dare un contributo favorendo dibattiti e iniziative. A queste elezioni si presenterà, nel campo della sinistra, una lista autonoma della società civile per Tsipras.
Fonte: Arci.it



Lista che deve riuscire a raccogliere 150mila firme certificate in poco tempo per essere ammessa alla competizione elettorale. Per questo invitiamo i nostri circoli ad ospitare iniziative di raccolta delle firme per consentire anche a questa nuova lista di partecipare alle elezioni. All'interno, il testo della lettera inviata dalla presidenza dell’Arci a tutti i comitati territoriali e ai membri del consiglio nazionale dell’associazione.