Le componenti genetiche del sesso e del genere secondo l'OMS

Ho pensato che fosse utile chiarire le idee, e dimostrare che il movimento LGBTQI non chiede altro che tutti i cittadini si basino sulla migliore scienza medica, traducendo questa pagina del sito dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - mi sono permesso di evidenziare i brani più interessanti mettendoli in corsivo. Buona lettura, Fedra.
Gli esseri umani nascono con 46 cromosomi divisi in 23 coppie. I cromosomi X ed Y determinano il sesso di una persona. La maggior parte delle donne è 46XX, e la maggior parte degli uomini 46XY. Ma la ricerca suggerisce che in alcune nascite per migliaio alcuni individui nasceranno con un solo cromosoma sessuale (45X o 45Y) (monosomie sessuali) ed altri con tre o più cromosomi sessuali (47XXX, 47XYY o 47XXY, ecc.) (polisomie sessuali). Inoltre, alcuni maschi nascono 46XX a causa della traslocazione di una piccola sezione della regione che determina il sesso nel cromosoma Y. Allo stesso modo, anche alcune femmine nascono 46XY a causa di mutazioni nel cromosoma Y. Chiaramente, non ci sono solo femmine XX e maschi XY, ma piuttosto, c'è una gamma di complementi cromosomici, equilibri ormonali e variazioni fenotipiche che determinano il sesso.
Le differenze biologiche tra uomini e donne risultano da due processi: la determinazione e la differenziazione del sesso (3). Il processo biologico di determinaizone del sesso controlla se verrà seguita la via della differenziazione sessuale maschile o femminile. Il processo di differenziazione sessuale biologica (lo sviluppo di un sesso dato) implica molte fasi di sviluppo gerarchicamente organizzate e regolate geneticamente. Più del 95% del cromosoma Y è specificamente maschile (4) ed un'unica copia del cromosoma Y basta ad indurre la differenziazione in senso testicolare della gonade embrionale. Il cromosoma Y agisce come intuttore deominante del fenotipo maschile, e gli individui che hanno quattro cromosomi X ed un solo cromosoma Y (49XXXXY) sono fenotipicamente maschili (5). Quando è presente un cromosoma Y, dei precoci testicoli embrionali si sviluppano verso la 10^ settimana di gravidanza. In mancanza sia del cromosoma Y che dell'influenza di un fattore di determinazione testicolare (TDF), si sviluppano le ovaie.
Il genere, tipicamente descritto in termini di mascolinità e femminilità, è una costruzione sociale che varia tra le diverse culture e nel tempo (6). Ci sono, ad esempio, alcune culture, in cui esiste la più grande varietà di generi ed il sesso ed il genere non sono sempre nettamente divisi dicotomicamente, come maschio e femmina, oppure omosessuale ed eterosessuale. I Berdache del Nordamerica, i fa'afafine (Samoano per "il modo di una donna") nel Pacifico, ed i kathoey in Tailandia, sono tutti esempi di diverse categorie di genere che differiscono dalla divisione occidentale tradizionale delle persone in maschi e femmine. Inoltre, presso certe comunità di nativi nordamericani, il genere è visto più come un continuum che come un insieme di categorie, con uno speciale riconoscimento delle persone con "due spiriti" che comprendono caratteristiche e qualità sia maschili che femminili. E' evidente perciò che diverse culture hanno adottato diversi approcci nella creazione delle distinzioni di genere, con maggiore o minore riconoscimento della fluidità e della complessità del genere.
Esempio 1: La genetica come determinante importante del sesso biologico.
Nel 1959, l'analisi cromosomia di due disturbi umani, la sindrome di Turner e la sindrome di Klinefelter, ha dimostrato per la prima volta che dei fattori genetici sui cromosomi Y dei mammiferi sono determinanti importanti del sesso maschile (7). La regione che determina il sesso sul cromosoma Y, chiamata SRY, ha un ruolo fondamentale nella determinazione del sesso, e si ritiene che sia l'interruttore che innesca lo sviluppo dei testicoli. Pertanto, è responsabile dell'innesco della determinazione del sesso maschile durante lo sviluppo embrionale (8). Sono stati identificati dei geni legati al box SRY (SOX) negli autosomi [cromosomi non sessuali - nota di Fedra] (9) e delle mutazioni nei geni SRY o SOX sono state imputate del rovesciamento di sesso (10). In altre parole, gli individui con delle mutazioni nella regione SRY dovrebbero svilupparsi come femmine (11). Però, è probabile che ci siano altri geni che determinano il sesso coinvolti nel sesso fenotipico (12). La sequenza del DNA del cromosoma X umano e quella della regione specificamente maschile del cromosoma Y sono state recentemente pubblicate, consentendo ulteriori ricerche sui geni specifici di un sesso (13).
Disturbi geneticamente determinati della differenziazione sessuale
Il tipico sviluppo sessuale è il risultato di numerosi geni, e la mutazione di uno qualsiasi di essi può provocare una differenziazione sessuale incompleta o mancante. Tra esse ci sono le mutazioni o le anomalie strutturali della regione SRY nel cromosoma Y che provocano disgenesi gonadale XY, maschi XX o femmine XY; difetti nella biosintesi degli androgeni o nei recettori degli androgeni, eccetera.
Vedi oltre:
  • Ermafroditismo
  • Iperplasia surrenale congenita
  • Sindrome da insensibilità agli androgeni
Questioni etiche, legali e sociali delle componenti genetiche del sesso e del genere
I problemi dell'assegnazione ad un genere, delle prove di verifica di un genere, e le definizioni legali di genere sono del tutto pertinenti ad una discussione sulle questioni etiche, legali e sociali del genere e della genetica. Ma queste pratiche, comunque, non hanno un nome appropriato, dacché si riferiscono in effetti al sesso biologico e non al genere. Tale discrepanza è evidenziata dall'esistenza di individui intersessuali il cui sviluppo psicosessuale ed il genere alle volte non corrispondono al sesso biologico attribuito loro da infanti. In questo articolo si adopererà il termine "sesso" quando la pratica si riferisce al sesso biologico e non al costrutto più sociale del "genere".
Vedi oltre:
  • Assegnazione del genere agli infanti ed ai bimbi intersessuati
  • Definizioni legali di genere
Anomalie nei cromosomi sessuali
I cromosomi sono le strutture che portano i geni, che a loro volta trasmettono le caratteristiche ereditarie dai genitori alla prole. Gli umani hanno 23 paia di cromosomi, metà di ogni paio ereditato da ogni genitore. Il cromosoma Y è piccolo, porta pochi geni, ed ha un'abbondanza di sequenze che si ripetono, mentre il cromosoma X è più simile ad un autosoma nella forma e nel contenuto (14). Pur essendo piuttosto poveri di geni a causa della ridotta ricombinazione, i cromosomi sessuali X ed Y sono ricchi di geni legati allo sviluppo sessuale (15).
L'aneuploidia è la condizione di chi ha meno (monosomia) o più (polisomia) del numero normale diploide di cromosomi. L'aneuploidia accade in almeno il 5% di tutte le gravidanze, ed è l'anomalia cromosomica più comunemente riconosciuta tra gli umani (16). La divergenza dal normale numero di cromosomi X ed Y, detta aneuploidia dei cromosomi sessuali (SCA), equivale ad approssimativamente la metà di tutte le anomalie cromosomiche negli umani, con una frequenza totale di 1:400 (17). Le anomalie fisiche nei cromosomi sessuali possono essere diagnosticate prima della nascita con l'amniocentesi ed il campionamento dei villi corionici (CVS). Le diagnosi prenatali di SCA aumentano a causa dell'ampio uso di queste tecnologie (18).
L'alta frequenza di individui con SCA è dovuta al fatto che i loro effetti normalmente non sono tanto gravi come quelli delle anomalie autosomiche, e raramente sono letali. Certo, molti casi di SCA sono compatibili con una normale speranza di vita e spesso non vengono diagnosticati (19). Eppure, si stima che 1/3 degli aborti spontanei sia dovuto ad aneuploidia del feto (10). Il tasso di aborti provocati per SCA è costantemente diminuito dal 100% negli anni '70 al 69% degli anni '80 ed al 49% degli anni '90 (21). Si è suggerito che questa diminuzione sia conseguenza diretta della migliore conoscenza delle condizioni associate all'SCA, combinata con l'influenza della consulenza genetica (22).
Sindrome di Turner
Questo disturbo, detto anche monosomia X (45X), si ha in individue che hanno un solo cromosoma X, nessun cromosoma Y, e fenotipicamente sono donne. Sebbene 45X sia un'anomalia cromosomica frequente, la sindrome di Turner è rara, con una frequenza di 1:3000 nati vivi (23), dacché soltanto 1:40 degli zigoti affetti arriva al termine della gravidanza (24). Gli individui colpiti hanno un modo di crescere anormale, sono di bassa statura, di solito mancano loro evidenti caratteri secondari femminili, e sono sterili. In alcuni casi di sindrome di Turner, c'è un lieve ritardo mentale.
Femmine XXX
Le donne con tre cromosomi X (47XXX) hanno un normale sviluppo dei caratteri sessuali e sono fertili. Gli individui affetti sono normalmente più alti della media ed hanno una corporatura magra. La frequenza delle donne con un cromosoma X in più è circa 1:1000. Non c'è grave disturbo fenotipico associato a tre cromosomi X nelle donne (25). Queste donne possono avere lievi difficoltà di apprendimento.
Sindrome di Klinefelter
La sindrome di Klinefelter (47XXY oppure un mosaico XY/XXY) con fenotipo maschile è l'anomalia cromosomica più pervasiva (26), che influenza circa 1:600 maschi (27). I maschi con la sindrome di Klinefelter hanno due o più cromosomi X, che portano ad uno sviluppo anormale del testicolo, che porta all'ipogonadismo ed alla sterilità (28). Gli individui affetti sono spesso alti e producono relativamente piccole quantità di testosterone. Come risultato di questo squilibrio ormonale, i maschi affetti hanno caratteristiche sessuali secondarie maschili incompletamente sviluppate.
Maschi XYY
I maschi che ereditano un cromosoma Y aggiuntivo sono normalmente più alti della media e predisposti all'acne, perché hanno livelli di testosterone superiori alla media. I maschi affetti sono tipicamente fertili e molti sono ignari di avere un'anomalia cromosomica. La frequenza dei maschi con un cromosoma Y in più è circa 1:1000.
Ermafroditismo
Il "vero" ermafroditismo è una condizione genetica in cui gli individui affetti hanno tessuto maturo sia ovarico che testicolare (29). Non sono state pubblicate delle stime della frequenza nella popolazione generale dei veri ermafroditi (30). L'eredità autosomica di questa condizione fa pensare che i geni che controllano lo sviluppo e la differenziazione sessuale non si trovano solo nei cromosomi sessuali (31). Blackless ed altri suggeriscono che tale ereditarità familiare "apre la possibilità che, così come con altre forme di ambiguità sessuale, ci possano essere sacche, e magari anche ampie aree geografiche, con frequenze relativamente elevate di ermafroditismo vero" (32).
Iperplasia surrenale congenita
L'iperplasia surrenale congenita (CAH) è una condizione ereditaria autosomica recessiva che può colpire sia i ragazzi che le ragazze. E' la più comune causa di intersessualità nelle femmine 46XX, in cui le ragazze non trattate sviluppano un aspetto esterno maschile. Questo disturbo, detto anche sindrome adrenogenitale (AGS), è causato da una deficienza di origine genetica del cortisolo, un ormone steroideo prodotto dalla corteccia surrenale. Il disturbo ha una frequenza di 1:5000 e provoca una differenziazione sessuale femminile incompleta, ed effetti androgeni accresciuti a causa di un'aumento compensatorio dell'ormone adrenocorticotropo (ACTH) (33).
Sindrome da insensibilità agli androgeni.
La sindrome da insensibilità agli androgeni (AIS) è un disturbo recessivo legato al cromosoma X in cui gli individui colpiti hanno genitali esterni femminili e sviluppano le mammelle, sebbene siano geneticamente maschili (46XY). I tessuti degli individui colpiti non reagiscono agli ormoni maschili (androgeni), ma reagiscono agli estrogeni.
Wisniewsky ed altri hanno valutato la condizione fisica e psicosessuale di 14 donne con sindrome da completa insensibilità agli androgeni (CAIS) con un questionario nonché con un esame medico per valutare la conoscenza delle partecipanti del loro disturbo nonché la loro opinione del trattamento medico e chirurgico (34). La maggior parte delle donne interrogate ha espresso soddisfazione per il loro sviluppo psicosessuale e la loro funzione sessuale. Tutte le donne che hanno partecipato allo studio erano soddisfatte di essere state allevate come femmine, e nessuna delle partecipanti desiderava cambiare genere (35).
L'assegnazione del genere agli infanti ed ai bambini intersessuali
L'intersessualità è definita come un'anomalia congenita del sistema riproduttivo e sessuale. Una stima sulla prevalenza alla nascita dell'intersessualità è difficile da fare perché non ci sono parametri concreti per la definizione di intersessualità. L'Intersex Initiative, un'organizzazione nordamericana, stima che 1:2000 bimbi, o cinque bimbi al giorno negli USA, nascano palesemente intersessuali (36). Questa stima si trova in una gamma che parte dalle anomalie genitali come l'ipospadia, che ha una prevalenza alla nascita di circa 1:300 ad anomalie genitali complesse in cui è difficile attribuire il sesso, con una prevalenza alla nascita di circa 1:4500 (37). Molti bimbi intersessuali hanno subitò interventi medici per motivi di salute, nonché per motivi sociologici od ideologici. Una considerazione importante a proposito dell'attribuzione del sesso è se è etico alterare i genitali dei bambini intersessuali per "normalizzarli".
La chirurgia clitoridea nelle condizioni di intersessulità fu propugnata da Hugh Hampton Young negli USA nei tardi anni '30. In seguito, fu sviluppata una strategia standardizzata di gestione dell'intersessualità da parte di alcuni psicologi della John Hopkins University (USA), basata sull'idea che i bimbi nascano geneticamente neutri (38). Minto ed altri notano che "la teoria della neutralità psicosessuale alla nascita è stata ora sostituita da un modello di complessa interazione tra fattori prenatali e postnatali che portano allo sviluppo del genere e, poi, dell'identità sessuale" (38). Però, attualmente negli USA ed in molti paesi dell'Europa occidentale, la raccomandazione clinica che più probabilmente riceveranno i genitori di infanti intersessuali è di allevarli da femmine, magari con un intervento che femminilizzi l'aspetto dei genitali (40).
Minto ed altri hanno condotto uno studio che intendeva valutare gli effetti dell'intervento chirurgico femminilizzante per gli intersessuali sulla funzione sessuale adulta negli individui con genitali ambigui. Come parte di questo studio, essi notarono diverse questioni etiche a proposito di quest'intervento, tra cui:
  • non c'è prova che l'intervento di femminilizzazione genitale porti ad un funzionamento psicosociale migliore;
  • l'intervento chirurgico femminizzante non può garantire che l'identità di genere dell'adulto si sviluppi in senso femminile;
  • e che la funzione sessuale adulta potrebbe essere alterata dalla rimozione del tessuto clitorideo o penieno (41).
La biologia dello sviluppo suggerisce che la rigida credenza in un dimorfismo sessuale assoluto è erronea (42). Invece, Blackless ed altri suggeriscono due curve a campana che si sovrappongono per concettualizzare le variazioni sessuali tra le popolazioni. Le variazioni qualitative nell'assetto cromosomico, nella morfologia genitale e nell'attività ormonale cadono nell'area di sovrapposizione (43). Una simile opinione mette in discussione la necessità di un intervento medico nei casi di intersessualità.
Definizioni legali di genere - un esempio delle implicazioni delle definizioni legali dell'affiliazione sessuale.
Oltre alle implicazioni sociali, la categorizzazione in sesso e genere ha anche importanti implicazioni politiche e legali. L'identificazione di un individuo come biologicamente maschio o femmina può avere conseguenze legali in capacità matrimoniale, sostegno al coniuge ed attitudine genitoriale. La questione della classificazione sessuale è però complicata da fattori come l'assetto cromosomico, i genitali esterni, l'identità di genere e le alterazioni chirurgiche.
Negli USA, come nella maggior parte dei paesi, non c'è una legge che definisca esattamente come determinare il genere di una persona (44). Quest'esempio dimostra alcuni dei problemi che questo può creare. Nel 1999 la Corte d'Appello del Texas valutè la validità di un matrimonio tra un uomo ed un persona nata geneticamente maschio, ma che aveva subito un'operazione per avere le caratteristiche fisiche di una donna (45). Come in molti stati americani, il diritto di famiglia texano proibisce i matrimoni tra persone del medesimo sesso, ed il Congresso USA ha promulgato il Defense of Marriage Act, che definisce il matrimonio, ai sensi della legge federale, come "un'unione legale tra un solo uomo ed una sola donna" (46).
Sebbene dei periti medici avessero dichiarato che l'individuo in questione era femmina dal punto di vista sia psicologico che psichiatrico sia prima che dopo l'operazione di riattribuzione del sesso, il tribunale sostenne che era l'assetto cromosomico, non l'operazione di riattribuzione del sesso, i caratteri genitali esterni, l'identificazione e l'autoidentificazione psicosociali, a determinare il genere di una persona. Il tribunale annullò il matrimonio sostenendo che la donna transessuale era legalmente un uomo (47).
Questo caso è un esempio di come il sistema legale di un paese ha trattato le complessità della definizione del sesso e del genere, e le implicazioni della definizione del genere e del sesso. Certo, ci sono molte altre implicazioni legali potenziali di queste definizioni e sono molte le complicate questioni che possono sollevare. 
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Raffaele Ladu

Happy gays

Una ventina di anni fa un contenuto apertamente gay poteva far perdere preziosa pubblicità a un programma o addirittura a una rete: quando Abc mandò in onda una puntata di Thirtysomething in cui si vedevano due uomini in un letto, la serie si vide istantaneamente ritirare spot per un milione di dollari. Oggi si fa invece molta attenzione a captare attraverso temi gay friendly il potere d'acquisto del "pink money" (e del "blue money", nel caso delle lesbiche). Un giro d'affari stimato tra i 500 e i 600 miliardi di dollari a livello internazionale anche se, come avverte Luca Visconti, direttore del master in marketing e comunicazione alla Bocconi, «si tratta di proiezioni molto aleatorie per tre motivi. Primo, l'incidenza della popolazione "Lgbt" è ancora difficile da stabilire: per il rapporto Kinsey si parlerebbe del 10 per cento del totale, per l'Oms del 6,5 per cento, mentre i sondaggi più conservativi stimano il 5 per cento. Secondo, sappiamo che il reddito individuale di un maschio gay americano è inferiore a quello di un maschio etero a causa della discriminazione sul lavoro; ma il reddito di una coppia di gay è comunque superiore a quello di una coppia eterosessuale, perché la donna guadagna ancora meno del gay. Terzo, bisognerebbe essere in grado di stabilire quali acquisti siano determinati dall'orientamento sessuale di chi li fa. Si può affermare con certezza invece che in settori come il fitness e la cosmesi maschile il gay ha fatto da trendsetter, contagiando, spesso attraverso la mediazione delle donne, anche l'etero».

24 giugno 2010 testo di Sasha Carnevali
Secondo un sondaggio condotto due anni fa dalla Gay and Lesbian Alliance Against Defamation, per il 79 per cento degli americani conoscere direttamente una persona omosessuale ha contribuito a migliorare la loro percezione della comunità gay; per il 34 per cento degli interpellati vedere in televisione omosessuali sarebbe stato invece un elemento fondamentale.

Certo è facile parlarne oggi, che la presenza di personaggi di orientamento "Lgbt" - cioè lesbico-gay-bisessuale-transgender - è ormai diffusa nella televisione americana e più in generale anglofona (si pensi alle serie inglesi Shameless e Sugar Rush, o alla canadese Degrassi): quest'anno se ne contano circa seicento ma in tutto il decennio 1960-1970 ce ne fu uno solo, Daniel Sereno in Roads to Freedom, prodotto dalla Bbc. «In termini di linee narrative, nelle fiction americane il personaggio gay è ormai indistinguibile dal resto del cast - afferma Matteo B. Bianchi, romanziere e autore di Victor Victoria per La7 -. Negli Stati Uniti sono anzi arrivati già alla parodia dei meccanismi della coppia omosessuale. Lo dimostra uno dei maggiori successi della stagione, trasmesso peraltro da un canale molto convenzionale come Abc: la serie Modern family, che parla di tre nuclei familiari, uno dei quali è composto da due uomini che hanno adottato una bambina».

Non è sempre stato così, però: volgendo lo sguardo sugli ultimi quarant'anni di televisione si nota come lo sdoganamento dei personaggi omosessuali sia dovuto passare attraverso tutti i cliché imposti dalle reti che, pur sondando il terreno dei nuovi costumi sociali, cavalcavano contemporaneamente l'onda del sensazionalismo: ecco quindi la checca isterica, la lesbica borchiata, la trans ridicola, e più in generale la promiscuità sessuale, l'Aids, la droga e la miserevole condizione di essere emarginati dalle proprie famiglie e oggetto di violenza da parte di estranei. Come dire: attenti ai vostri comportamenti, perché le conseguenze non saranno belle.

A parte il primo bacio lesbico scambiato nel 1991 in L.A. Law tra due avvocate non destinate a morire, essere licenziate o uccidere qualcuno, l'inserimento di modelli positivi nell'immaginario collettivo è cominciato solo nella seconda metà degli anni Novanta, quando nei prodotti dei canali mainstream di prima serata sono esplosi i casi di Ellen Degeneres, che fece outing sulla sua sitcom Ellen, e del primo bacio tra due giovani gay visto nella serie per teenager Dawson's Creek. Nel 2006 è arrivata infine la "supercoppia" Luke e Noah in As the world turns (Così gira il mondo), la prima autentica storia d'amore tra maschi in una soap opera, sviluppata in tutte le sue sfumature sulla lunghezza di centinaia di puntate e pietra miliare dell'emancipazione della figura dell'omosessuale dagli schematismi pietistici precedenti.

E visto che sitcom, telefilm e soap opera sono i generi destinati ai campioni commerciali più ambiti (casalinghe che gestiscono il budget familiare e i loro figli spendaccioni), non si può fare a meno di chiedersi se è venuto prima l'uovo o la gallina: è lo zeitgeist che dà nuove idee al marketing o il contrario? «Un programma tv nasce sempre tenendo conto del suo target commerciale; le indicazioni delle reti possono essere molto precise in questo senso, anche perché gli sponsor hanno diritto a staccare la spina se l'Auditel non conferma le aspettative di share prospettate. È così che spariscono fiction e talk show dai palinsesti», spiega Giovanni Robbiano, sceneggiatore fra gli altri anche per la Rai. Che precisa: «Il pubblico gay è considerato appetibile perché ottimo consumatore di beni di qualità, e quindi viene corteggiato».


In Italia però, secondo Vincenzo Branà, responsabile culturale di Arcigay, che il concetto di "pink money" non abbia ancora fatto breccia risulta evidente da come vengono presentati in tv i personaggi Lgbt, veri o fittizi che siano. «Mi pare ci sia un solo esempio da citare ed è quello della serie Tutti pazzi per amore, forse non a caso scritta da Ivan Cotroneo per Rai Uno, in cui vediamo un padre fare outing al figlio e un ragazzo sieropositivo affrontare con grande responsabilità un rapporto di coppia. Per il resto riscontro ancora un triste imbarazzo, come nel caso di un ospite di un quiz, che ho visto indicare come un amico quello che era evidentemente il suo compagno. Nei reality e nei talk show c'è troppo macchiettismo, se non una profonda mancanza di rispetto per l'identità delle persone. Mi vengono in mente tutte le trans intervistate dopo il caso Marrazzo nei programmi-contenitore per casalinghe, apostrofate come uomini e come puttane allo stesso tempo. Parlarne tanto non vuol dire parlarne bene».

Non che l'invisibilità sia particolarmente auspicabile: «Le lesbiche in tv quasi non esistono - spiega Elisa Manici, referente culturale Arcilesbica -. O sono donne bisessuali o sono comunque ritratte in modo da solleticare il pubblico maschile, rispondendo a ovvie esigenze di marketing. Anche The L word, che doveva essere una serie rivoluzionaria, si è rivelata una carrellata di superbonazze che amoreggiano. Tanto che il dottor House, nella serie omonima, dichiara che è il suo show preferito e che lo guarda a volume spento… L'invisibilità sui media riflette però quella nel quotidiano - continua Manici -. Due ragazze che camminano mano nella mano non si notano: da un lato le donne sono tradizionalmente affettuose, dall'altro non si vuole prendere in considerazione l'idea che si sottraggano alle logiche eterosessiste». Forse perché, per usare le parole di Janne Matlary, esperta di diritti civili, «la discriminazione non avviene solo quando individui uguali vengono trattati in modo diverso, ma anche quando individui diversi vengono trattati in modo uguale».

Juliette e Urano discutono di bullismo omofobico

In vista della Giornata mondiale contro l'omofobia del 17 maggio, lo scorso martedì 27 aprile in sede Arcigay-Arcilesbica di Verona abbiamo deciso di dedicare la nostra serata forum al tema del bullismo, che, quando colpisce soggetti dal presunto orientamento sessuale "diverso", costituisce in fondo una manifestazione precoce dell'omofobia, e più in generale riflette una tendenza innata nell'essere umano a prendere di mira chi presenta caratteristiche che lo distinguono dalla maggioranza "normale" – una tendenza senz'altro presente già nei bambini e, purtroppo, spesso incoraggiata dai comportamenti intolleranti di certi adulti, tra cui molti genitori.

Com'è emerso nel corso della serata, quasi tutti, a prescindere dall'età, abbiamo dovuto fare i conti, in qualità di vittime, con il bullismo omofobico : più raramente, noi stessi, in tempi non sospetti, ci siamo resi responsabili di atti di violenza (soprattutto verbale) nei confronti di altri ragazzi, magari per via della loro effeminatezza, salvo poi pentircene una volta raggiunta la consapevolezza della nostra omosessualità. Di varia natura sono state le prove alle quali siamo stati costretti : dai processi collettivi promossi (non a caso) da insegnanti di religione desiderosi di punire adolescenti troppo fieri della propria condizione e potenzialmente pericolosi per l'integrità morale della classe, fino ai dolorosi trasferimenti, per motivi di bullismo, da un istituto all'altro. Passando dai compagni di classe al corpo docente, la situazione non migliora di molto : l'esperienza ci ha fatto conoscere infatti insegnanti poco propensi ad intervenire in sostegno della vittima di bullismo omofobico, forse perché incapaci di vedere il fenomeno o perché – peggio – determinati a non volerlo vedere o a sottovalutarlo, ma anche insegnanti risolutamente schierati contro l'omosessualità e tutte le sue espressioni (in particolare il Gay Pride) e per questo fonte di disagio per lo studente che si sente "chiamato in causa".

Il bullismo, piaga di per sé gravissima, assume particolari caratteristiche nella sua versione omofobica, tali da renderlo forse ancora più dannoso per la vittima, come l'ha mostrato, per esempio, Vittorio Lingiardi nell'articolo "Bullismo e omofobia : origini del problema" (http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-15030.html). Oltre alla scarsa propensione all'intervento riscontrabile in certi insegnanti, il giovane omosessuale (o presunto tale) teme infatti di chiedere aiuto agli adulti, in primis ai propri genitori, in quanto questo lo esporrebbe ad ansia e vergogna, senza contare che, se i genitori di un bambino o di una bambina vittima di bullismo per via del colore della propria pelle sono essi stessi di colore, lo stesso non vale evidentemente (quasi mai) per l'omosessuale. Non sempre praticabile è anche la strada della richiesta di protezione e aiuto ai propri pari : per dirla con Lingiardi, ""difendere un finocchio" comporta il rischio di essere considerati omosessuali".

Quali iniziative si possono quindi mettere in atto per contrastare il bullismo omofobico ? Dopo esserci interrogati sul peso rispettivo delle istituzioni coinvolte nel fenomeno (la scuola, la famiglia, il gruppo e, a monte, le sovrastrutture culturali, la televisione, la politica, ecc...), abbiamo avanzato proposte di vario genere : fondamentale, e di gran lunga più efficace che organizzare lezioni sul tema dell'omosessualità, è portare nelle scuole esempi di persone LGBT in carne ed ossa, con i loro problemi concreti (e non solo!), con la collaborazione, a livello di istituto, dei dirigenti scolastici, quando possibile, o dei singoli insegnanti, classe per classe. Un altro strumento incisivo, da applicare all'ambiente scolastico, potrebbe essere poi offerto dall'esperienza del TdO (Teatro dell'Oppresso), senza trascurare naturalmente il repertorio del cinema e della letteratura LGBT : dare spazio, di tanto in tanto, alla lettura di testi a tematica omosessuale gioverebbe molto sia a chi, nella classe, vive questa condizione, in quanto sentirebbe finalmente parlare di sé, sia ai compagni, che imparerebbero a conoscere questa realtà in maniera non caricaturale, ma è chiaro che questo richiederebbe insegnanti coraggiosi e sufficientemente preparati. Non poco dipenderà però – come è stato giustamente messo in risalto durante la nostra serata di discussione – dal contributo che ciascuno di noi riuscirà a dare nella propria vita privata per far evolvere, almeno un po', delle mentalità così dure a cambiare, specialmente in Italia : solo abituando quotidianamente la gente comune alla nostra presenza, visibile e tangibile, potremo fare in modo che un bacio in pubblico tra due uomini o tra due donne cessi di creare scandalo. Anche questo, indubbiamente, richiede coraggio.

 

Daniele    








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OMOSESSUALITA' E ISLAM. IL GAY PRIDE A ISTANBUL

La manifestazione per i diritti degli omosessuali di domenica scorsa è stata un successo di colori e pubblico. Ma rimangono tanti i problemi in un Paese in cui essere gay è sinonimo di malattia giovedì 01 luglio 2010, da gaynews
Fra i tavoli della minuscola libreria "Amargi", due ragazzi si esercitano a conversare in spagnolo mentre una volontaria prepara il thè. «Mi dispiace che la libreria sia quasi vuota in questi giorni», racconta sorridendo Essan, che è di turno alla cassa, «ma siamo molto occupate dagli incontri per la settimana del Gay Pride di Istanbul». "Amargi", come dicono le fondatrici, "è un viaggio"; ma è soprattutto una libreria, l'unica femminista del Paese. A due passi da Taksim, a Istanbul, subito accanto ai colleghi di Lambda (l'associazione gay e lesbiche turca), una piccola porta di legno apre in una stanza stipata di scaffali, libri, volantini in turco e armeno, foto, messaggi attaccati al muro, fotografie, tazze di thè.

«Siamo un collettivo di almeno quindici volontarie, prive di qualsiasi gerarchia. Amargi è nata nel 2001, dopo una serie di riunioni prima a Diyarbaikir, poi a Batman e infine a Istanbul. All'inizio si trattava di un gruppo di donne, curde e turche, che volevano semplicemente conoscersi. Oggi il nostro principio, come femministe, è di mettere in discussione ogni relazione di potere: la famiglia patriarcale ma anche il militarismo e la guerra che lo Stato ci impone, l'oppressione, la discriminazione contro omosessualità e contro tutto ciò che non rientra negli schemi eterosessuali». Così, in un paese sopravvissuto a sei colpi di Stato militari, dove il laicismo è imposto dall'esercito e il velo proibito sul lavoro e all'università, finisce che coprirsi il capo divenga un atto di rivolta contro il potere costituito, difeso dalle femministe: «Rivendichiamo la libertà per ogni donna di decidere come vestirsi. E ognuna di noi deve avere pari opportunità. È vero, non ci sono donne velate nel nostro collettivo perché in genere le femministe religiose hanno le loro, di associazioni».

Ma i problemi non mancano neanche con il Governo islamista dell'Akp, che sulla questione "velo" si è opposto ai diktat dell'esercito. Ma che poi, arroccato sulle proprie posizioni religiose, di problemi ne crea altri: come le affermazioni del ministero della famiglia che l'omosessualità è "una malattia congenita da eradicare". «Ieri un nostro amico è stato arrestato in strada per il suo atteggiamento "gay", portato in caserma e picchiato senza un motivo, e la cosa è ritenuta normale» spiega Essan. «Le cose stanno cambiando: tre anni fa il Gaypride era deserto. Oggi, invece...». È vero, il Gaypride di Istanbul, domenica scorsa, è stato un successo di partecipazione dove accanto ai transessuali di Tarlabashi sfilavano i barbuti, eterosessuali ragazzi del movimento anti-militarista, per ricordare che la guerra è una forma di oppressione di genere. Ma lontano dai colori e il glamour della parata, a Istanbul erano poche le donne che manifestavano per lo stupro "politico" di una delle volontarie del movimento delle donne curde Dokh, seviziata dalla polizia un mese fa. A denunciarlo lunedì in piazza, erano soltanto 50. E le contraddizioni turche finiscono col riflettersi anche nei movimenti femminili. Fonte: Terra)

Non importa?

“Scarpa no 42 o scarpa no 43?”, “Somiglia al padre o alla madre?”, “Eterosessuale o omosessuale?”. Questi i contenuti della celebre campagna contro l’omofobia lanciata tempo fa dal ministro Carfagna, e questo il pensiero, in fondo, di molti nostri amici e amiche che, in perfetta buona fede, convinti di aver trovato una risposta definitiva a tutti i quesiti sull’omosessualità, affermano che sono del tutto irrilevanti, ai fini della conoscenza di una persona, i “gusti” sessuali della stessa, o meglio, che si tratta di una caratteristica fra tante. Quegli stessi amici, probabilmente, si chiederanno che senso abbia sfilare per l’orgoglio omosessuale, e non, per esempio, per l’orgoglio degli amanti della Nutella. “Ora che ce l’hai detto, sappi che per noi non cambierà nulla, resterai sempre lo stesso”.
E invece no, cambia tutto! Io stesso, per anni, forse per difendermi preventivamente dagli effetti della discriminazione, o per un’avversione nei confronti delle etichette, sono caduto in questa pericolosa trappola, quella del voler collocare la mia omosessualità in una lista neutra di caratteristiche e di interessi, fingendo di ignorare che molti di questi in realtà risultano, direttamente o indirettamente, condizionati dal mio essere omosessuale. Cambia tutto, quando ci si imbatte per strada in un lui e in una lei che svogliatamente si tengono per mano, ignari di quanto un simile gesto costerebbe a noi (e mai lo sapranno), e a stento si trattiene l’irritazione. Cambia tutto, quando ci si rende conto di non essere una priorità per il governo, e che molti dei nostri vicini di casa protesterebbero più volentieri per la soppressione della loro serie televisiva preferita che per la negazione dei nostri diritti.

 Cambia tutto, quando ci si accorge di non esistere quasi per niente negli spot pubblicitari, nei programmi di dediche alla radio o nei telegiornali, sempre pronti a far passare per “amico” quello che era in realtà il compagno di una delle vittime di un incidente aereo. Cambia tutto, quando si legge che i “triangoli rosa”, ciò che noi saremmo stati se fossimo vissuti nell’epoca sbagliata, subivano anche più di tutti gli altri, nei campi di concentramento, le vessazioni delle SS. Ed ecco che, nel momento in cui si riesce a ricollocare la propria omosessualità, si apre letteralmente un vaso di Pandora, e si acquisisce una consapevolezza indubbiamente dolorosa, ma certo non irrilevante!
Daniele

Benvenuto/a/*, nella nostra AGORA'

Benvenuto/a/*,
In questa rubrica vogliamo parlare di NOI del mondo GLBT e di tutto quello che lo circonda e ci circonda (amici e parenti che ci vogliono bene). Non vogliamo parlare “con” una politica o “con” una chiesa che non ci vede come persone che hanno diritti e doveri ma solo come “peccatori contro natura” . Qui siamo liberi di denunciare l'omofobia che ci circonda.
Bah! ci provo, ormai ho deciso, ormai è fatta!
Non so' nemmeno bene come fare, come dire, dove andare, da che parte. Bah!
Non so' come si fa un una lettera di benvenuto, non so' scrivere veloce e nemmeno mettere quelle strane faccine..(ma perché poi? le devo mettere?) ma soprattutto non so' scrivere con il “K” al posto della “C” come si usa nelle e_mail giovanili e moderne. Ma di certo qualcosa ho da scrivere e voglio scrivere, così comincio come si deve, da persona educata con il benvenuto.

Mi do' un benvenuto e lo do' a voi, a voi amici e amiche gay, lesbiche trans e non, a voi che avete superato mille difficoltà e quelle “agghiaccianti” feste che il vostro compagno/a vi ha costretto ad andare sapendo in anticipo che ne sareste usciti/e distrutti/e per quella musica assordante che vi fa venire solo mal di testa e stordimento... e do' il benvenuto anche a voi compagni di feste che amano la musica assordante e coinvolgente che ti fa dimenticare questo mondo di merda e ti solleva l'animo.

A voi amiche/ci che ogni tanto vi permettete di mangiare quel lecca-lecca sul bancone del bar o quel torrone bianco o quel cioccolatino che vi ricorda subito con un dolore atroce che avete una carie e che non la curate perché non avete un euro, da spendere per la vostra salute.

Benvenuto/a/* a tutti voi del mondo GLBT che odiate il vostro vicino di casa che ha speso mezzo stipendio per comprare il motore della macchina sportiva di contrabbando da un tizio che forse è già saltato in aria nel suo garage-officina fai-da-te!

Perché questa Italia è l'Italia dei furbetti del quartiere quelli che “non l'avresti mai detto” quelli che “si arrangiano” quelli che “ se lo possono permettere perché si danno da fare”.

Benvenuto/a/* a Voi che sognate di passare una notte da eroi di telefilm americani a mettere a ferro e fuoco il palazzo comunale con il sindaco dentro! In una assurda guerriglia urbana a colpi di bengala, gridando al poveraccio vagabondo malcapitato “buona notte bastardo!”

Benvenuto/a/* a voi gay lesbiche o trans intellettuali o no stesi sul vostro divano pensando che dopo aver sfogliato distrattamente questo giornale, questa sera la passerete davanti al telegiornale nella speranza di vedere un altro poveraccio malcapitato tra i mutilati irrecuperabili mentre mostra orgoglioso al cronista la sua mano tranciata, onorevolmente lasciata sul campo di battaglia ricevendo in cambio una bella medaglia al valore, perché anche questa in fondo “dicono è una guerra di pace”... o no?

Benvenuto/a/* a voi che vorreste dormire tutto il giorno invece di buttarvi nel solito ed inutile stress quotidiano, a voi che vi state chiedendo da giorni perché mai lo tsunami dello Sri Lanka si è abbattuto sullo Sri Lanka e non sul Vaticano, e già che ci siamo perché diavolo ha risparmiato Emilio Fede ed ha lasciato morire tutti quei bambini innocenti che vivevano di miseria ... A voi, che sputate l’uvetta e i canditi del panettone, perché diciamolo pure fanno proprio schifo, e non capite perché continuano a metterli dentro !
Benvenuto/a/* a voi che non fate il letto perché poi tocca rifarlo...a voi nel vostro disordine organizzato … a voi che anche oggi vi state chiedendo perché quel maiale anche quest'anno se ne starà “spaparanzato” al sole sprecando tutto perché “lui i soldi li ha!” mentre voi formichine attente continuate a fare i conti con la spesa, i prezzi che salgono e la qualità delle cose che scende; a voi che fate economia perché “non si butta mai via niente!”.
Benvenuto/a/* a tutti quelli del mondo GLBT che non capiscono perché quello/a è sempre in televisione a dire “NIENTE” mentre voi a casa avresti tante cose da “URLARE”, e soprattutto, se è così INSIPIDO/A, perché mai le sue foto devono finire su quel giornale pagato da TE e che non parla mai di NOI omosessuali e dei NOSTRI stati d'animo e necessità e problemi; ma parlano sempre di ETERO che scrivono continuamente sempre le stesse cose UGUALI e perché uguali non vivono giornalmente il valore della diversità.
Questo giornale è per NOI che parliamo di NOI per parlare di NOI e dei NOSTRI stereotipi e dei NOSTR divertimenti e dei NOSTRI difetti perché solo NOI sappiamo come viviamo la NOSTRA omosessualità e solo NOI sappiamo prenderci in giro senza giudicarci e senza offenderci.

Benvenuto/a/* a voi che state pensando che “cacchio” abbiamo da festeggiare continuamente cercando uno sballo di emozioni forti. Cerchiamo forse di dimenticare che l'Italia è l'unico paese della vecchia Europa che non ha ancora fatto una legge sulle coppie di fatto? .
Probabilmente si.

Cosa festeggiamo che oggi è uguale a ieri e a domani e che giorno dopo giorno è passato un altro anno e sui diritti civili non è cambiato niente ?..... cerchiamo forse di dimenticare questo?

SI forse SI è meglio dimenticare!

Ma lasciatemelo dire soprattutto benvenuto/a/* a tutti quelli che ogni mattina alle sei o sette si alzano assonnati dal letto e si mettono le ciabatte, fanno colazione e vanno a lavorare così giorno dopo giorno come tutti gli altri italiani pagando le tasse ma che non si possono sposare, baciare pubblicamente, non possono assistere il proprio partner nella malattia, avere figli e sono esperti ormai nel raccontare un casino di “balle” sul perché non si sposano come ha fatto il fratello o la sorella dando finalmente quel desiderato nipotino ai propri genitori! Ma benvenuta soprattutto alla mamma che non vuole vedere e capire ma che ti vuole un mondo di bene, chiudendo gli occhi davanti all'evidenza femminilità di suo figlio .
Ecco qui finalmente un giornale che parla di NOI!
Noi gay lesbiche e trans che come tutti gli altri golosi toccheranno le proprie ciambelle sui fianchi con su scritto “le maniglie dell'amore” e diranno : “da domani a dieta”....
A voi dico buona vita nonostante la noia del quotidiano, buon giorno e buona ricerca continua di felicità ed amore.
Scrivete i vostri momenti belli e brutti, le vostre emozioni più forti e vediamo come va...vediamo cosa succede.
Finalmente un giornale nostro che parla di noi in tutte le sue sfaccettature che siano belle o brutte; comunque nostre, senza interpreti, con articoli che ci interessano e ci riguardano. Finalmente un giornale NOSTRO che parla di come ci divertiamo ma anche di come piangiamo; che parla di sogni infranti ma anche di vittorie; di tristi fatti di cronaca e di omofobia ma anche di feste allegre e di amori eterni.
Nella prossima edizione pubblicheremo le vostre e_mail