Identità che liberano, identità che schiavizzano


Una volta lessi questo libro:
Marc-Alain Ouaknin, il primo degli autori, è uno studioso francese (non è un rabbino, come invece avevo scritto in precedenza) che scrive anche cose molto serie, tra cui l'introduzione al libro citato, in cui spiega la differenza molto sottile tra la barzelletta antisemitica e quella ebraica: l'antisemita cerca di rinchiudere l'ebreo nella gabbia degli stereotipi, l'umorista ebreo di farlo evadere.

Judith Butler, che è ebrea, dice che per uscire dagli stereotipi di genere occorre farne la parodia - non è un ragionamento molto diverso da quello di Ouaknin: l'autentica barzelletta ebraica può partire da un luogo comune antiebraico, ma il suo svolgimento deve demolirlo.

Il 9 aprile, in un gruppo che si proponeva l'accoglienza ai/alle trans, dissi che il mio sesso biologico ed il mio ruolo sessuale sono maschili, e la mia identità di genere ed il mio orientamento sessuale sono quelli di un maschio etero, ma sono spesso tentato di assumere l'identità di genere e l'orientamento sessuale di una donna lesbica - oscillando quindi tra queste due configurazioni dell'identità sessuale. In forma lievemente diversa, ma meno corrispondente al mio pensiero, mi sono espresso stasera in una comunicazione al Direttivo dell'Arcigay di Verona.

Il 16 Aprile Berlusconi ha detto al Meeting Nazionale del PdL:

In che cosa si distingue ciò che ho detto io da quello che dice Berlusconi?

Qui viene in aiuto Ouaknin: io forzo il modello a quattro componenti dell'identità sessuale alla ricerca di spazi di libertà, Berlusconi li nega a sé ed anche agli altri. Infatti la sua battuta implica che il maschio etero perfetto è quello che non ha desideri o sentimenti omoerotici, perché ha trasformato ciò che avrebbe potuto farlo evadere dall'eterosessualità obbligata nel suo carceriere più fidato.

L'eterosessismo non viene messo in discussione da Berlusconi, anzi, viene pietrificato – mentre un trans FtM gay od una trans MtF lesbica lo devono demolire per forza, perché rifiutano che il loro destino sia dettato dal loro sesso di nascita.

Tra parentesi, chi ha una visione granitica dell'identità sessuale non si dimostra più duttile in altri contesti: l'eterosessista ed il razzista hanno in comune il credere che la nascita di una persona debba dettarne inesorabilmente il comportamento ed il ruolo sociale – e che sia un errore voler sfuggire a questo destino. Il Berlusconi che oggi si dimostra eterosessista in passato ha cercato di essere più razzista della Lega, e non smette mai di essere antifemminista.

L'omofobia al potere non è un problema solo delle persone LGBT – è un danno per chiunque abbia la parità e la mobilità sociale a cuore, e non per niente l'Italia è uno dei paesi europei più antifemministi e socialmente più immobili.

Raffaele Ladu