La giunta di Verona apre ai gay. Patrocinio allo spettacolo omosex - Corriere di Verona 6.4.2011

La giunta di Verona apre ai gay
Patrocinio allo spettacolo omosex

Quindici anni dopo la mozione contro il riconoscimento delle coppie omosessuali bollate come «contronatura». Tosi: «Come istituzione dobbiamo tutelare i diritti di tutti»

VERONA — «Ammalati» o «contronatura». Era un torrido luglio del 1995 quando alcuni esponenti del centrodestra, in un concitato consiglio comunale, bollarono così gli omosessuali a suggello di una mozione contro una risoluzione del Parlamento europeo per il riconoscimento delle coppie gay. Ma a far diventare quella seduta un caso, che esplose sulla stampa nazionale e internazionale, fu il leghista Romano Bertozzo. Che arrivò a chiedere per i gay la castrazione chimica. Cambiano i tempi e oggi la destra volta pagina e sdogana i diversi orientamenti sessuali. In concomitanza con la Giornata mondiale contro l’omofobia, l’amministrazione comunale patrocina lo spettacolo teatrale «Divercity - Verona incontra la diversità», diretto dal regista Gaetano Miglioranzi, che andrà in scena al Camploy il 5 maggio. A promuoverlo è il Gasp, gruppo di salute e prevenzione Aids, con le adesioni di Arcigay e Milk (nuova associazione che riunisce gay e lesbiche). Trama: un amore contrastato tra omosessuali che scatena reazioni contrarie e indignate, con rimandi a Giulietta e Romeo, pure osteggiati da convenzioni e pregiudizi sociali. A spingere l'iniziativa l'assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco e la consigliera comunale Elena Traverso, che fanno capo a quell’ala di An del Pdl che con le coppie omosex non è mai stata tenera.

La Traverso spiega, molto semplicemente, che il mondo cambia e con esso la mentalità e il senso della morale: «Tutti in fondo abbiamo qualche amico gay. E anche la tivù, tra fiction e Isola dei Famosi, li ha sdoganati alla grande». Non a caso l’intera giunta, compresi il cattolicissimo assessore Alberto Benetti e tutta l’ala leghista, sindaco Flavio Tosi in testa, ha dato l’imprimatur alla sponsorizzazione dello spettacolo omosex. «Tutto nasce da uno spettacolo del Gasp per la prevenzione dell’Aids organizzato al Camploy in novembre - racconta la consigliera -. Da lì è nata una collaborazione con il Gasp e l’Arcigay, puntata sui temi dell'intolleranza e della discriminazione sessuale. Così, in vista della Giornata mondiale contro l’omofobia, io e Bertacco abbiamo pensato che era giunto il momento per cancellare quella brutta immagine della Verona razzista e sessista, mostrando che invece tutti noi abbiamo una grande sensibilità sul tema». Sul passato, fa capire la Traverso, è ora di metterci una pietra sopra.

Anche a quella famosa mozione, «che comunque era una cosa diversa, perché poneva al voto il riconoscimento delle coppie gay. Intendiamoci: io sono contro le intolleranze, ma resto fermamente convinta che il matrimonio si faccia tra uomo e donna». Anche Flavio Tosi, che più volte Arcigay e Pink hanno contestato per ordinanze e «azioni omofobe», ammorbidisce le sue posizioni e prende le distanze dalla famosa mozione del 1995: «A prescindere da quel documento e al di là della mia posizione personale, che fu di astensione, credo che un’amministrazione debba sempre essere da una certa parte, che è quella della democrazia. E come istituzione si ha il dovere di tutelare tutti e i diritti di tutti». Il regista Gaetano Miglioranzi dice di essere stupito dalla vicenda, ma in positivo: «Noi ce lo ricordiamo bene come le forze di destra di Verona abbiano avversato la diversità sessuale. Però quest’apertura dà spazio alla speranza. E a un futuro di tolleranza».

Laura Lorenzini