Una vittoria per la famiglia



Come spiega [1], ora i figli naturali sono pienamente equiparati a quelli legittimi; le perplessità di alcune persone sono espresse da [2], in quanto aumentano le possibilità per chi ha concepito un figlio con l'incesto di riconoscerlo.

La mia opinione sulla materia è che l'incesto è come la prostituzione: tra adulti consenzienti non è un problema, ma in entrambe le situazioni, in quasi tutti i casi c'è di mezzo una violenza, quindi frenare questi fenomeni ha senso.

Non ha però senso usare la rappresaglia, ovvero far pagare ai figli l'errore dei genitori, che è quello che nella civiltà occidentale si è sempre cercato di fare almeno a partire da Deuteronomio 23:2, che recita [Nuova Riveduta - nella traduzione CEI il brano è in Deuteronomio 23:3]:
Il bastardo non entrerà nell'assemblea del SIGNORE; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE.
Gli stessi ebrei ortodossi si sentono fortemente a disagio con questa norma, e si appellano al Messia perché, quando egli verrà, la abolisca - cfr. Geremia 31:29-30 [Nuova Riveduta]:
29. «In quei giorni non si dirà più:
"I padri hanno mangiato uva acerba
e i denti dei figli si sono allegati",
30. ma ognuno morirà per la propria iniquità;
chiunque mangerà l'uva acerba
avrà i denti allegati.
ed Ezechiele 18:14-18 [Nuova Riveduta]: 
14. Ma se egli ha generato un figlio, il quale, dopo aver visto tutti i peccati che suo padre ha commesso, vi riflette e non fa tali cose:

15. non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, non contamina la moglie del suo prossimo,

16. non opprime nessuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti chi è nudo,

17. non fa pesare la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figlio non morrà per l'iniquità del padre; egli certamente vivrà.

18. Suo padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che muore per la sua iniquità.
Rav Yeshayahu Leibovitz, un ortodosso che divenne la bestia nera degli ortodossi perché aveva previsto e denunciato i guasti che l'occupazione avrebbe portato ad Israele, disse che la mancanza del matrimonio civile in Israele stava trasformando il matrimonio religioso ebraico in quel paese in un'istituzione per la creazione dei bastardi, in quanto molte persone si sposavano "secondo la legge di Mosé e d'Israele" senza volerne rispettare i dettami, con l'intenzione di commettere eventualmente adulterio e rischiare così di generare dei bastardi (che nella normativa ebraica sono i figli o di adulterio o di incesto).

Il rimedio proposto da rav Lebovitz era quello di istituire il matrimonio civile, in quanto la norma biblica citata scatta soltanto se i genitori sono sposati "secondo la legge di Mosé e d'Israele" - col matrimonio civile, chi avesse voluto sposarsi senza mantenersi fedele al coniuge avrebbe potuto farlo senza compromettere gli eventuali figli dell'infedeltà.

Se l'esempio di rav Leibovitz mostra che, poiché la norma sui bastardi serve solo a creare gravi ingiustizie, chi non la vuole abolire si trova costretto a dribblarla ogni volta che può, gli ebrei riformati hanno preferito tagliare la testa al toro abolendo completamente il concetto di mamzerut = bastardaggine, appunto perché non è giusto che i figli paghino per gli errori dei genitori.

Ciononostante, non si sognano certamente di condonare chi usa violenza con un proprio familiare, come invece temono le persone che nel Parlamento italiano si sono opposte a questa legge.

Sarebbe ora che la si piantasse di ispirare la legge civile alla legge religiosa quando questa è inferiore alla prima - i cattolici in Parlamento dovrebbero sapere che la Bibbia è stata ispirata da Dio, non dettata da Lui, e perciò molto di quello che c'è scritto non regge allo scrutinio dell'intelligenza, perché vergato da esseri umani.

Raffaele Ladu