Pornografia per non-umani





Non so se un articolo del genere potrebbe piacere più ai wiccani od ai cabalisti, ma bisogna riconoscere che Jonathon Keats ha un'incredibile fantasia!


Quello che vuole fare è convincere l'Eterno a dar vita ad ulteriori universi; ma come si può arrapare Dio?


Costruendo un tempio in cui, oltre ai classici strumenti di culto, si vedono sullo schermo di un Mac le immagini delle particelle elementari che si in/scontrano nell'LHC di Ginevra (http://lhc.web.cern.ch/lhc/).


Se non siamo infatti in grado di riprodurre il Big Bang, l'(intra)divino amplesso primordiale che diede origine all'Universo, siamo però in grado di riprodurre gli istanti immediatamente successivi, quando la realtà non si era già divisa in mesoni e barioni, ma era ancora costituita da un "plasma di quark e gluoni" (http://it.wikipedia.org/wiki/Plasma_di_quark_e_gluoni), che conservava l'eco di quella cosmica unione e generazione; secondo Keats, riproporre all'Eterno quei momenti potrebbe convincerLo a concedere il bis od addirittura il sexies …


C'è da dire che Jonathon Keats ci ha già provato con la pornografia per non-umani – ha prodotto dei filmati di piante riprese al momento dell'impollinazione, e con quelli cerca di convincere le piante di New York a darci dentro (si vede che il sindaco Bloomberg non cura abbastanza il verde pubblico)!


Spero solo che non ci provi con la pornografia per gli autoveicoli:– a giudicare dalle statistiche, le auto vanno a sbattere già abbastanza spesso e volentieri da sole!


Per quanto riguarda i wiccani ed i cabalisti, i wiccani non li conosco, ma so che per i cabalisti l'Eterno ha una vita sessuale attraverso le vicende delle sue 10 "Sefirot"; il problema è che, rappresentando esse personaggi della medesima famiglia, gli incesti non mancano –e non ho notizia di cabalisti che abbiano esplorato la possibilità di rapporti lesbici e gay tra le sefirot del medesimo sesso!


In ogni caso, complimenti a chi, come Jonathon Keats, ha dimostrato di avere in queste cose più immaginazione di me!

Raffaele Ladu