Nel nome dello spettro «gender», l'amministrazione leghista di Cerea negherà ogni patrocinio alle associazioni lgbt
Ancora una volta la discriminazione porta il nome di Mario Adinolfi. È infatti il rappresentante del suo partito ad aver presentato una vergognosa mozione che è stata prontamente approvata dall'amministrazione leghista di Cerea (in provincia di Verona) in cui si chiede l'esplicita elusione dai patrocini a qualunque iniziativa promuova il rispetto per la comunità LGBT.
L'offendeva è passata attraverso una riscrittura dell'articolo 8 del regolamento comunale in materia di concessione di patrocinio, sostituendo il precedente testo che chiedeva di evitare l'uso di termini ed espressioni che risultassero direttamente o indirettamente offensivi dell’identità di genere con un nuovo testo che imporrà un'indagine nelle mutande dei cittadini in modo da imporre l'uso del maschile riferito a chiunque abbia un pene e del femminile per chi ha una vagina. Ed ovviamente non è mancato il solito ricorso allo spettro "gender" quale giustificazione alla discriminazione. L'amministrazione sostiene infatti che si tratti di un'iniziativa volta a «negare il patrocinio a eventi promossi da associazioni che sostengono l’ideologia gender».
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