Mussulmani gay britannici in cerca di nozze islamiche


La pagina che qui vi traduco presenta un programma della BBC (l'emittente di stato inglese) sul fenomeno dei mussulmani gay (per la precisione, nel programma viene intervistata una coppia lesbica) che chiedono nozze mussulmane per la loro coppia, che verrà trasmesso nel Regno Unito stasera, domenica 20 Febbraio 2011, alle 2100 GMT (2200 ora italiana).
Lo si può ascoltare anche in Italia via podcast: http://www.bbc.co.uk/podcasts/series/5linvestigates , anche in differita.

Ora la traduzione - non senza prima chiedersi com'è possibile che la BBC, pur afflitta dai feroci tagli al bilancio che le ha inflitto il governo Cameron, riesca a fare programmi migliori della RAI.
20 Febbraio 2011 Ultimo aggiornamento ore 07:38 GMT [08:38 ora italiana]
Mussulmani gay britannici cercano nozze islamiche
Di Adrian Goldberg
Presentatore, 5 live Investigates = [BBC Radio] 5 indaga in diretta.
Come molti gay, i gay mussulmani britannici ricercano il matrimonio
I mussulmani gay britannici si uniscono alla battaglia globale per l'eguaglianza e cercano un matrimonio islamico gay. Il programma della BBC '5 live Investigates = [Radio] 5 indaga in diretta' parla ad una coppia a proposito della loro 'nikah' - un contratto nuziale islamico - e chiede loro come conciliano la loro sessualità con la fede islamica.
"Ci siamo incontrate circa tre anni fa, ad un iftar - la fine del digiuno durante il Ramadan.
"Penso che molti mussulmani trovino quel periodo dell'anno molto spirituale e molto illuminante, e perciò penso che sia per questo che si sia sviluppata la nostra relazione, perché parlavamo della nostra fede.
"Alla fine, ci siamo date appuntamento".
Asra rammenta la prima volta che incontrò il proprio partner, Sarah, tre anni fa. La coppia gay, che è inoltre mussulmana, appartiene ad un crescente numero di mussulmani britannici gay che hanno cementato la loro relazione con il matrimonio - il matrimonio islamco.
Asra ricorda con tenerezza il momento in cui Sarah le fece la proposta.
"Dopo il primo appuntamento, che durò circa un'ora, Sarah senza parere mi chiese di sposarla".
Sarah interviene.
"Penso che sia durato circa quattro ore, dopo cena, caffé ed una passeggiata. Non l'avevo premeditato, ma sembrava proprio che, visto come stava andando la cosa tra noi, dovevo cercare di renderla più pura possibile.
"Può sembrare strano perché siamo lesbiche, ma sentivamo che dovevamo farlo nel modo più onorevole che potevamo".
Il modo islamico
Asra e Sarah optarono per la 'nikah' - un contratto nuziale mussulmano. Mentre le nikah sono state tradizionalmente riservate ai mussulmani eterosessuali, Asra e Sarah erano consce che altri mussulmani gay avevano seguito questa strada e la coppia decise di indagare ancora. 
"Alcuni amici dissero 'Non avete davvero bisogno di un imam ufficiale, ma vi serve qualcuno che conosca abbastanza bene il Corano per farlo'. Per fortuna, una delle nostre amiche lo conosceva, e si offrì di farlo. Anche lei è lesbica, e disse che lo potevamo fare a casa sua".
Tre mesi dopo la proposta, arrivò il gran giorno. Asra indossava uno 'shalwar kameez' - un abito tradizionale pachistano - bianco e Sarah un vestito rosa.
"Avrei voluto vestire in pelle, ma Asra non me lo avrebbe permesso", sospira.
"Abbiamo preso gli anelli al mercato di Camden, ed abbiamo redatto i contratti - abbiamo scaricato da Internet la falsariga di un contratto eterosessuale, e lo abbiamo esaminato separatamente, per vedere se c'erano cose che volevamo cambiare.
"Mi ricordo di aver messo dentro il cane - cioè che, se rompiamo, Asra non si può portar via il cane".
Asra sgrana gli occhi ed aggiunge: "Abbiamo anche costituito una dote, di cinque sterline. Era una cosa simbolica, e conserviamo ancora queste banconote da cinque".
Erano presenti sei amici, che fecero anche da testimoni - "e pure un gatto", dice Sarah.
La breve cerimonia fu condotta in arabo, furono lette delle 'dua' - preghiere - aggiuntive, ed il matrimonio non era in sostanza diverso dalle 'nikah' compiute dalle coppie etero mussulmane in tutto il mondo.
C'è una crescente visibilità dei mussulmani gay in Gran Bretagna, anche se non tutti si fidano a fare il 'coming out'.


Ma la fede islamica respinge con veemenza l'omosessualità, ed il fatto che questa nikah fosse per una coppia gay è altamente offensivo per la maggioranza dei mussulmani - compresi i medesimi genitori di Asra.
"Per me è ancora molto difficile parlare alla mia famiglia della mia vita da lesbica. Loro sanno che sono credente, sanno che sono religiosa, ma arrivare a dire che sono lesbica è piuttosto dura", dice Asra.
"Mi ricordo di aver pensato che questa era l'unica volta in cui mi sarei sposata, e la mia famiglia non era lì.
"Questo continuava a tornarmi in mente - sto avendo una 'nikah' islamica, facendo tutto quello che posso secondo la mia fede, ma la mia famiglia non era lì".
Però, la relazione di Sarah con la sua famiglia è piuttosto diversa.
"Perché non sono nata mussulmana - mi sono convertita cinque anni fa - e penso che la mia famiglia accetti abbastanza la mia sessualità, ma talvolta sembra che aspetti che io superi la mia fase mussulmana".
Voci mussulmane gay
Sarah ed Asra sanno che il loro matrimonio non è ortodosso, e che l'idea di una 'nikah' gay sarebbe respinta dalla maggioranza dei dotti mussulmani, ma Sarah dice che non gliene deve importare a nessuno.

"E' una cosa tra me e Dio, e quando noi ci siamo sposate non era l'ideale, ma stiamo facendo del nostro meglio".
Però c'è una voce piccola ma in crescita all'interno della comunità islamica che rappresenta le persone gay, con l'emergere di gruppi di sostegno gay islamici e britannici come Imaan e Safra Project.
Uno dei principali sostenitori del matrimonio islamico gay è l'imam americano Daayiee Abdullah - anche lui gay. Egli ha eseguito diverse 'nikah' gay in America ed ha inoltre consigliato delle coppie gay islamiche britanniche su come eseguire la cerimonia.
Egli ragiona che negare alle coppie gay islamiche il diritto ad un'unione religiosa va contro gli insegnamenti del Corano.
Parlando a '5 live Investigates = [Radio] 5 indaga in diretta', egli dice: "Dacché i precedenti giuridici islamici non consentono il matrimonio tra persone dello stesso sesso, le società islamiche lo rendono legalmente impossibile all'interno dell'islam, [ma], non permettendo alle coppie dello stesso sesso di sposarsi, si ha un attacco diretto al messaggio del Corano, per cui ogni persona ha un partner che è il suo 'conforto ed il suo manto'". 
E non è solo nella comunità islamica che le coppie islamiche gay come Sarah ed Asra hanno incontrato ostilità.
"Sento che c'è dell'islamofobia all'interno della comunità gay. E' una cosa che proprio mi preoccupa", dice Sarah.
Asra ricorda un incidente particolarmente spiacevole.
"Ci fu un'occasione una volta ad un gay pride in cui uno dei marciatori si girò e con una certa crudezza disse 'Non sapevamo che il pride ammetteva alla marcia dei bombaroli suicidi' - è stato davvero scioccante sentirlo da un altro marciatore gay".
Ma, secondo Sarah, non sono solo i mussulmani ad essere respinti dalla comunità gay.
"Penso che ci sia un ben radicato presupposto nella comunità laica e queer, che tu non puoi essere gay e credere in qualcosa che non sia tu od il materialismo".
Acceptance
I ministri hanno promesso maggiore eguaglianza per le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, ma dissero che nessun gruppo religioso sarebbe costretto ad ospitare le cerimonie.
La Chiesa d'Inghilterra ha già detto che non lo farà, i quaccheri hanno dato il benvenuto al progetto, e ci si aspetta che anche gli unitariani e gli ebrei liberali diano il loro appoggio. Ma la comunità islamica?
"L'omosessualità non è considerata ora un modo di vivere 'halal' [= lecito], perciò ci sarà certo una reazione estrema ad una 'nikah' gay. Perciò, come comunità dobbiamo avere la tolleranza prima anche solo di tentare di far accettare il matrimonio", dice Asra.
Ma lei spera nel futuro.
"Certo conosco dei giovani mussulmani gay che si sono svelati alle loro famiglie, ed alle loro famiglie questo va benissimo.
"Le 'nikah' unisessuali sono ancora una questione controversa, ma tutto quello che posso dire è che l'ho fatta, sono del tutto a mio agio ed a posto con la mia fede, e spero che la gente pensi, 'Beh, proviamoci e facciamolo'".
Raffaele Ladu