California: incostituzionale il no al matrimonio gay

05/08/2010 - Ufficio stampa Arcigay
Ieri sera 4 agosto 2010 il giudice federale USA Walker ha bocciato il divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, introdotto nello stato della California nel novembre 2008 da un referendum.
Nei prossimi mesi la questione dovrebbe essere dibattuta davanti ai nove giudici della Corte Suprema dai quali ci si aspetta una sentenza definitiva valida in tutti gli stati americani.
"La sentenza della California - dichiara Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay - apre una riflessione universale sul valore inderogabile dei diritti e ci ricorda che l'oggettività del principio di uguaglianza e la fondamentale realizzazione della personalità di ciascun individuo, anche attraverso il diritto di crearsi una famiglia, non possono conoscere limiti o distinzioni o deroghe o negoziazioni, nè essere piegati agli umori mutevoli di minoranze o maggioranze. E' la società soltanto che dice ciò che è famiglia e le coppie lesbiche, gay e trans lo sono pienamente".
"Il giudice federale - commenta Stefano Bucaioni, responsabile relazioni internazionali di Arcigay - ha ribadito che il matrimonio è un diritto civile fondamentale di ogni essere umano e come tale non può essere soggetto a discriminazioni. Per questo uno stato di diritto non può venir meno al principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, anche se a chiederlo è un referendum popolare."
"Questa sentenza dovrebbe far riflettere anche le nostre istituzioni" - continua Bucaioni - "soprattutto coloro che si ostinano a far permanere l'Italia in una condizione di totale arretratezza sul fronte dei diritti civili. Siamo, insieme alla Grecia, l'unica nazione a non riconoscere diritti alle coppie dello stesso sesso e rappresentiamo un'eccezione in Europa e tra i paesi avanzati".
"La discriminazione che impedisce alle coppie omosessuali di accedere all'istituto del matrimonio - conclude Patanè - è tanto inaccettabile quanto assurda per uno stato di diritto che ha tra i suoi valori fondati l'uguaglianza e la libertà dei suoi cittadini. La Corte Costituzionale italiana ha recentemente affermato lo stesso concetto, impegnando il parlamento ad affrontare e risolvere le discriminazioni che affliggono le persone omosessuali."