Attent* a questo libro

Questo è un libro molto interessante:
  • Mogli, amanti, madri lesbiche [Testo a stampa] : sentimenti, sesso, convivenza, maternita : le nuove sfide della coppia / Antonella Montano. - Milano : Mursia, 2009. - 201 p. ; 21 cm. - (Interventi ). - ISBN 9788842542452 :          17,00  EUR
però contiene un paio di errori.

Il primo è che l'autrice, nell'elencare le risorse offline ed online per le donne lesbiche, si è completamente dimenticata dell'Arcilesbica; il secondo sembra di lingua giapponese.

L'autrice è una psicoterapeuta che promuove la mindfulness nei suoi pazienti, ed il concetto è di origine buddista, anche se si preferisce chiamarlo con una parola inglese; visto che i buddisti giapponesi hanno scritto opere squisite (ne trovate una raccolta in Antologia del buddhismo giapponese / testi tradotti e annotati a cura di Aldo Tollini - Torino : Einaudi, 2009 - XII, 519 p. ; 20 cm. - Piccola biblioteca Einaudi. Nuova serie ; 431), l'autrice cita la parola giapponese "amae", che a suo dire significa "accettazione incondizionata dell'altro", e consiglia questo sentimento alle coppie (lesbiche).

Il problema è che secondo Wikipedia, il dizionario Denshi Jisho, ed altre risorse internet che ho trovato, la parola significa "essere dipendenti dalla benevolenza altrui", e l'"amae" è considerato un comportamento fondamentale nella società giapponese, assai meno individualistica di quella occidentale.

Non sono la stessa cosa l'"accettazione incondizionata" ed il "dipendere dalla benevolenza altrui", anche perché la prima cosa può essere reciproca (due partner che si accettano a vicenda), ma la seconda no - la dipendenza esige che uno sia sempre dipendente, e l'altro sia sempre colui su cui contare.

A peggiorare le cose, l'autrice ha detto che il carattere "kanji = cinese" con cui inizia la parola "甘え = amae" in giapponese rappresenta il seno di una donna che allatta. Purtroppo per lei, è falso.

Se avete Unicode nel vostro computer o smartphone, potete vedere il carattere , che in cinese si pronuncia "gān" , vuol dire "dolce", e rappresenta qualcosa posto sopra la lingua; l'autrice si è confusa con questo carattere, , che in cinese si pronuncia "mŭ", vuol dire "madre", ed in effetti i trattini all'interno dei rettangoli o quadrati sono i capezzoli che la mamma offre ai figlioletti affamati.

Speriamo che Antonella Montano sia miglior terapeuta che orientalista!

Aldilà di queste pecche, il libro è molto interessante, anche se può turbare un po' le lettrici. Per esempio, l'autrice dedica diverse pagine ai giocattoli erotici, di cui raccomanda l'uso, e cita il caso di JoAnn Loulan, nota attivista lesbica americana, che si è messa insieme con un uomo, ed insiste che ciononostante è sempre lesbica, perché tra gli uomini la attrae solo lui (ho già affrontato questo problema qui).

Questo è quello che gli americani chiamano "food for thought = cibo per il pensiero"; oltre ad affrontare queste controversie, il libro ha il merito di spiegare molto bene che significa essere lesbica, creare e mantenere viva una coppia lesbica, affrontare maternità e co-maternità lesbica, sopravvivere all'omofobia - esterna ed interiorizzata.

Se l'approccio terapeutico che l'autrice propone è valido, lo lascio giudicare alle sue pazienti - lei lo descrive nel libro per consentire alle lettrici di valutarlo.

Raffaele Ladu