150 mila casi Mortara: la famiglia tradizionale catto-australiana

Abbiamo molti avversari, che credono che attaccando noi difendono la cosiddetta "famiglia tradizionale", con mamma, papà e figlioletti - che sono il bene prezioso che corona l'amore di mamma e papà, benedetto da Dio.

Andiamo ora però a leggerci questa pagina web:

[1] http://wwrn.org/articles/35812/

poiché però so che non tutti conoscono l'inglese, mi premuro di tradurla e sfidare i lettori a trovare eventuali errori di traduzione:

(quote)

La Chiesa Cattolica Apostolica Romana d'Australia si scusa per le adozioni forzate
Bonnie Malkin ("The Telegraph", 25 Luglio 2011)

Sydney, Australia - Si stima che più di 150 mila signorine in tutta l'Australia abbiano avuto i loro figli sottratti alla nascita senza il loro consenso, e spesso non li hanno più rivisti.

Le donne soggette all'adozione forzata negli ospedali a gestione cattolica hanno descritto come sono state ammanettate e drogate durante il travaglio, e come fu impedito loro di vedere i loro figli nascere, o di abbracciarli dopo.

Molte hanno detto che i loro figli erano stati designati all'adozione forzata ben prima della nascita e che fu detto loro che non potevano opporsi.

A seguito di un'indagine su questa pratica da parte dell'ABC [Australian Broadcasting Corporation - l'emittente di stato australiana], la Chiesa cattolica ha pronunciato delle scuse a livello nazionale, dicendo che la sua storia di adozioni forzate era "profondamente deplorevole".

"Riconosciamo il dolore della separazione e della perdita sentiti allora e sentiti ora dalle madri, dai padri, dai figli, dalle famiglie e dagli altri coinvolti nelle pratiche del tempo", dicono le scuse.

"E di questo dolore noi siamo genuinamente dispiaciuti".

Le donne coinvolte nel processo di adozione forzata hanno dato dei resoconti personali dell'orrore di avere il loro figlio strappato loro dopo la nascita.

Juliette Clough aveva 16 anni quando diede alla luce suo figlio in un ospedale cattolico nel 1970.

"Le mie caviglie erano legate al letto, erano in delle staffe, ed io fui gassata, ebbi tanto gas e loro si sono semplicemente portati via il bambino", lei ha detto all'ABC.

"Non ti era permesso di vederlo o toccarlo, niente del genere, o prenderlo in braccio, ed è stato come se fosse morto un pezzo della mia anima, che è tuttora morto".

Lily Arthur, dal gruppo di sostegno per le adozioni forzate 'Origins NSW', era una diciassettenne sotto tutela dello stato quando partorì nel 1967. Lei acconsentì a rinunciare al figlio sotto minaccia di arresto.

"Quando noi stavamo per espellere il bimbo, noi venivamo messe in una posizione da cui non potevamo vedere l'espulsione del bimbo", ella disse, descrivendo come lei fu fatta sdraiare sul fianco, con il viso "premuto contro il materasso".

"Dopo che mio figlio fu nato, io fui resa quasi incosciente e trasportata ad un reparto senza il mio bimbo".

Altre donne hanno parlato di tende tirate su perché non potessero vedere i loro figli, e di cuscini tenuti contro le loro facce. Alcune hanno perduto più di un figlio a causa di questo programma, dacché i loro neonati furono portati via per vivere in famiglie ritenute più adatte dalla Chiesa. Le donne sostengono che a loro non fu mai detto del loro diritto a revocare il consenso all'adozione, o del fatto che potevano chiedere sussidi in quanto madri nubili.

E' in corso un'inchiesta del Parlamento federale sulla questione, ed ha già ricevuto più di 300 documenti da tutto il paese.

Oltre a pronunciare le scuse, la Chiesa cattolica ha chiesto al governo di creare "un fondo per rimediare ai torti dimostrati", ed un programma nazionale per aiutare le madri ed i figli che furono danneggiati dalle separazioni forzate.

Comunque, molte delle donne che furono soggette alle adozioni forzate hanno chiesto ulteriori misure.

"Non penso che uno possa accettare delle scuse per una cosa che fondamentalmente non è mai stata affrontata a livello legale", ha detto la Sig.ra Arthur.

(unquote)

Pare che centocinquantamila donne abbiano perso i loro figli, e più di centocinquantamila bimbi la loro madre, grazie alla Chiesa cattolica australiana - che scusandosi ha implicitamente confessato la pratica, se non le cifre.

Questa è la sua idea di famiglia. E potrebbe non essere limitata all'Australia, come fa pensare quest'articolo del New York Times:


di cui vi traduco il primo paragrafo:

(quote)

La Spagna si confronta con decenni di dolore per i bambini perduti
Di RAPHAEL MINDER
Pubblicato: 6 Luglio 2011

SIVIGLIA, Spagna — Stimolati da genitori addolorati, i giudici spagnoli stanno investigando centinaia di accuse che dei bambini furono rapiti e venduti per l'adozione per un periodo di quarant'anni. Quella che potrebbe essere cominciata come rappresaglia politica contro le famiglie di sinistra durante la dittatura del Generalissimo Francisco Franco sembra essere divenuto un traffico in cui dottori, infermiere e perfino monache sono state colluse con delle reti criminali.

(...)

(unquote)

Questo è il curriculum, anzi, il libro nero, di chi parla e straparla di "famiglia tradizionale". Quando si tratta di allevare i figli, quasi sempre i migliori sono i loro genitori naturali - ma per molto tempo ci sono state persone che non lo hanno voluto ammettere.

Il titolo "150 mila casi Mortara" allude alla triste storia di Edgardo Mortara, qui raccontata:


Purtroppo, il vizio di spezzare i più tenaci legami tra gli esseri umani non è cessato con la presa di Porta Pia.

Raffaele Ladu