Un libro quasi lesbico :-)

Lo ammetto, ho voluto provocare lettrici e lettori, visto che Celie, la protagonista di questo libro:
  • Il colore viola [Testo a stampa] = The Color Purple / Alice Walker ; Traduzione di Marisa Caramella. - 2^ Edizione. - Milano : Sperling & Kupfer, 2008. - 313 p. ; 20 cm. - (Sperling Paperback). - ISBN 9788860614346 : 9,50 EUR
E' chiaramente lesbica - il lettore avvertito comincia già a sospettarlo quando legge a pagina 16: "A me gli uomini sembrano tutti uguali, più o meno", e prima ancora quando a pagina 7 legge che Celie sogna Shug Avery, una sciantosa che ha visto solo in fotografia, ma l'ha molto impressionata, e con cui poi effettivamente inizierà una storia d'amore.

Ma questa storia d'amore non è il fulcro del libro, che si presenta invece come un "Bildungsroman = romanzo di formazione", in cui la protagonista scopre, anche se in ritardo rispetto agli eventi della vita (e non contemporaneamente, come nei classici europei del genere), la propria identità.

Per farlo deve ricollegarsi alle proprie radici africane, essendo lei nera. Ma come può una donna di colore, così priva di volontà da subire letteralmente tutti i voleri degli uomini della sua vita - e con così poca autocoscienza da vivere per molto tempo senza nemmeno rendersi conto di essere in realtà lesbica - riuscire a varcare l'oceano e stabilirsi in Africa per il tempo necessario a ricollegare se stessa al continente?

Alice Walker ci riesce "scindendo" il personaggio in due: Celie rimane in America e vive la terribile vita delle donne nere della sua epoca (dall'Età Dorata alla Seconda Guerra Mondiale), mentre la sorella Nettie studia, scappa di casa, studia ancora, si aggrega ad una missione protestante in Liberia, e per caso si trova ad accudire i figli che Celie ha avuto dal suo patrigno.

Le due sorelle si scrivono delle lettere per molti anni, che testimoniano la maturazione di entrambe, ognuna esplorando diversi aspetti dell'essere nera, che si possono manifestare solo in luoghi diversi, ed il libro termina quando ambo le sorelle riescono a riunirsi ed a vivere insieme, in America.

Gli psicoanalisti dicono che la "scissione" è un meccanismo di difesa primitivo, che serve ad isolare (non semplicemente a reprimere) ciò che è troppo doloroso per essere avvertito dalla coscienza, e di solito ciò che viene scisso è un contenuto aggressivo, che minaccia di travolgere un fragile io.

Guarda caso, nel libro le due sorelle preparano la loro riunione, cioè la saldatura della scissione, quando Nettie riesce ad affrontare l'argomento spinoso dell'origine della schiavitù nera. Non è che gli schiavisti arabi od europei organizzassero delle battute di caccia per catturare i neri da esportare: li comperavano da chi li aveva già messi in vendita - membri di tribù rivali che li avevano catturati in guerra, oppure gli stessi membri della loro tribù che avevano deciso di liberarsi delle persone scomode in questo modo.

Allo stesso modo, anche Celie ha nuociuto ad una "sorella", quando ha consigliato ad Harpo, marito di Sofia, di picchiare la moglie - non perché ella meritasse una punizione, ma semplicemente perché ella non si lasciava mettere i piedi in testa da lui; e tutti i neri, di ambo i generi, compresa Celie, erano convinti che l'uomo dovesse tiranneggiare a prescindere e la donna sottomettersi a prescindere.

Inoltre, se il libro comincia con Celie che viene violentata ripetutamente dal patrigno, generandogli due figli, verso la fine del libro Nettie deve affrontare la tremenda realtà delle mutilazioni genitali femminili in Africa - cosa è più grave: stuprare le donne della propria famiglia, proprio perché le si considera proprietà del capofamiglia, oppure cercare di privarle del desiderio di vivere una vita sessuale propria attraverso l'infibulazione?

Saldare la scissione diventa possibile solo quando tutti sono pronti ad ammettere i propri torti ed a cambiare modo di pensare e di vivere.


E questa forma di redenzione non deve rimanere limitata alle donne, ma estendersi anche ai maschietti - infatti, solo quando i personaggi maschili del libro imparano a trattare le donne come persone e non come oggetti, ed Albert riesce a diventare da marito dispotico un buon amico di Celie, dopo aver preso atto (con bonaria ironia) che lei è lesbica, e la complementa nel lavoro (Celie cuce pantaloni, Albert camicie - e nel libro l'essere vestiti significa essere dignitosi), allora la ricomposizione familiare tra Celie e Nettie diventa possibile.

Celie si scopre lesbica dal momento in cui si innamora di Shug Avery, e lo rimane fino alla fine del libro; il suo lesbismo perciò non ha solo valore iniziatico - però è proprio il rapporto anche erotico con Shug Avery, una donna bisessuale che conosce molte persone da tutti i punti di vista, ad "attivare" le sue potenzialità.

Prima nessuno l'aveva amata, salvo la sorella Nettie, e perciò non poteva rendersi conto del proprio valore. Né, essendo ella lesbica, avrebbe potuto apprezzare l'amore di un uomo.

Il libro è anche un grande inno alla solidarietà femminile: in Africa vige la poligamia, ma come ha osservato anche questo libro che abbiamo in biblioteca:
  • L'incontro delle civilta [Testo a stampa] = Le rendez-vous des civilisations / Youssef Courbage ; Emmanuel Todd. - Milano : Tropea, 2009. - 155 p. ; 22 cm. - (Saggi ). - ISBN 9788855800433 : 14,90 EUR
la poligamia nell'Africa subsahariana è tutta a danno del marito, perché le mogli evitano di rivaleggiare ed invece fanno causa comune; lui può illudersi di essere il capo di casa, ma solo perché le mogli glielo lasciano credere.

Tra i neri d'America invece questa tradizione di solidarietà femminile si è perduta, ma non si è perduto il maschilismo - ed il libro cerca di convincere le lettrici a ricostruirla, senza gelosie: una delle prove che Celie deve affrontare prima di riunirsi alla sorella Nettie è non il sopportare, ma l'accettare che Shug Avery viva un nuovo amore con un maschietto.

Shug Avery era stata l'amante di Albert, il marito di Celie, e poi di un uomo chiamato Grady, ma Celie non rinveniva nel suo sentimento per loro nulla che andasse oltre l'attrazione fisica, e non era per questo gelosa. Quando invece Shug si innamora di Germaine, un uomo che sfida gli stereotipi di genere, lei si rende conto che è vero amore e diventa per questo gelosa.

L'amore tra Shug e Germaine non durerà più di qualche anno - ma Celie potrà rivedere Shug prima e Nettie poi solo quando sarà capace di apprezzare che Shug faccia la vita che vuole, anche senza di lei. Questo atteggiamento è detto attualmente "compersion", ma non si poteva pretendere che Celie usasse una parola così difficile prima che fosse inventata :-)

Sembra che il rapporto lesbico tra Celie e Shug sia anche un succedaneo della solidarietà femminile che si trova in Africa, e che anche nell'Africa subsahariana spesso assume tinte lesbiche - senza che i matrimoni eterosessuali delle donne coinvolte siano apparentemente un ostacolo.

Raffaele Ladu