Obiezione di coscienza

I due siti seguenti:



riportano la medesima notizia: un gruppo cristiano antigay dello stato di New York chiamato Alliance Defense Fund sostiene che gli impiegati dei comuni di quello stato possono rifiutarsi di celebrare matrimoni arcobaleno, in quanto la legge dello stato di New York impone al datore di lavoro di "tener conto dei sinceri sentimenti religiosi" del lavoratore.

Invece Kathleen Rice, procuratore distrettuale della Contea di Nassau, sempre nello stato di New York, prevedendo una mossa del genere (già tentata in altri stati, come lo Iowa), ha avvertito gli impiegati comunali che la legge non dà loro alcuna discrezionalità, e che chi si rifiuta di sposare due persone che ne hanno il diritto può essere perseguito penalmente.

La legge dello stato consente ai ministri del culto di religioni che non ammettono il matrimonio arcobaleno di rifiutarsi, ma questa facoltà non è degli impiegati comunali. Vedi codesti due link:



Non mi metto qui a discutere della legge dello stato di New York; mi preoccupa invece che una futura legge italiana sul matrimonio arcobaleno possa contenere una norma sull'"obiezione di coscienza", e vorrei perciò precisare il mio pensiero.

L'obiezione di coscienza di cui solitamente si parla riguarda l'aborto, ed ha una spiegazione molto semplice: non si è raggiunto un consenso sociale sul fatto che il feto abbia o meno il diritto di essere protetto anche contro la volontà della madre.

Chi ritiene che il feto questo diritto lo abbia, lo giustifica affermando che esso è una vita umana, anche se legalmente non è ancora una persona, non vuole essere coinvolto nella sua soppressione - e perciò ricorre all'obiezione di coscienza, che la legge riconosce.

Non è la stessa cosa per il sindaco che si rifiuta di sposare due gay o due lesbiche, perché qui non c'è nemmeno il dubbio che ci sia una vita umana in gioco.

Il sindaco che si rifiuta non difende nulla di moralmente rilevante - non fa che arrogarsi il diritto di decidere quali relazioni interpersonali sono degne di tutela legale e quali no. Ma è una decisione che ha preso già il Parlamento!

Ed in Italia la Corte Costituzionale, nella discussa sentenza 138/2010, ha detto che le relazioni omosessuali sono meritevoli di tutela in base all'Articolo 2 della Costituzione, in quanto formazioni sociali nelle quali l'individuo esprime la sua personalità. Non c'è spazio per un'obiezione di coscienza in Italia.

E nemmeno in Spagna! Come spiega questo sito:

[5] http://www.segnideitempi.org/2295/cultura-e-societa/matrimonio-gay-e-obiezione-di-coscienza-in-spagna/

chi ci ha provato laggiù le ha buscate; e mi piacerebbe che l'Avvenire pagasse un viaggio premio in Libano, Egitto od Israele a Francesco D'Agostino, in modo da fargli imparare a che disastri porta il comunitarismo che lui ama tanto!

Mi permetto di aggiungere che se fossi un medico sarei un obiettore di coscienza contro l'aborto (solo quello: contraccezione e fecondazione assistita mi trovano pienamente d'accordo), e proprio perché ritengo che l'obiezione di coscienza sia una scelta di grande valore morale che non voglio che essa venga svilita da chi l'accampa non per difendere la vita umana, ma per ledere la dignità umana negando ad alcune persone il diritto di sposarsi.

Tra parentesi, indagando sull’obiezione di coscienza ho trovato questo link:

[6] http://uaarcatania.wordpress.com/2007/11/01/aborto-aboliamo-lobiezione-di-coscienza-per-i-medici/

in cui si riporta un articolo di Paolo Flores d’Arcais, che sostiene che l’obiezione di coscienza all’aborto va abolita, in quanto chi non vuole praticare aborti semplicemente non deve fare il medico – allo stesso modo in cui chi non vuole sparare non si arruola nelle forze armate.

Credo che sarebbe il caso di regalare a Paolo Flores d’Arcais un viaggio premio a Kafr Qasim, in Israele.

Come spiegano le seguenti pagine web:

[7] http://en.wikipedia.org/wiki/Kafr_Qasim_massacre

[8] http://sabbah.biz/mt/archives/2008/10/29/kfar-kassem-massacre-how-can-an-order-be-given-to-shoot-children/

Il 29 Ottobre 1956 la polizia di frontiera israeliana uccise a sangue freddo 49 persone (palestinesi) che erano tornate a casa dopo il coprifuoco – di cui erano ignare perché proclamato in loro assenza.

L’ordine di ammazzarle era palesemente illegale, e per evitare il ripetersi di simili episodi fu inserito nel codice militare israeliano l’obbligo di disobbedire a questo genere di ordini.

L’obbedienza cieca ed assoluta non è più di casa nemmeno nelle forze armate di un paese civile – eppure, nonostante i processi di Norimberga e contro Eichmann, sono tuttora molti i casi in cui ci si deve chiedere sconsolati: “Ma perché quei soldati non hanno disobbedito?”

E se, come sostiene uno di coloro che ha risposto a Paolo Flores d’Arcais, il medico deve fare quello che chiede il paziente, come deve rispondere lo psichiatra a cui un paziente omosessuale chiede di essere “riparato”?

Il medico non può nuocere al paziente solo perché è lui a chiederglielo. Il paziente non è il suo tiranno.

Raffaele Ladu