Getrude Stein ed Alice Toklas collaborazioniste?

[1] http://www.truth-out.org/gertrude-steins-missing-vichy-years/1317135716

[2] http://www.haaretz.com/jewish-world/san-francisco-jewish-museum-hosts-hand-holding-day-after-homophobic-incident-1.375385

L'articolo (citato da The Advocate) recensisce questo libro, che accusa Gertude Stein e la sua compagna Alice Toklas di collaborazionismo con la Francia di Vichy, e ne approfitta per polemizzare con i curatori di due mostre su Gertrude Stein (al Museo d'Arte Moderna di San Francisco ed al Museo Ebraico Contemporaneo), in quanto non avrebbero approfondito a sufficienza i rapporti della Stein con il regime di Pétain.

Il trait-d'union tra la coppia Stein & Toklas e Vichy sarebbe stato Bernard Faÿ, un consigliere gay di Pétain che era rimasto intellettualmente affascinato da Gertrude Stein. Faÿ fece in modo che i nazisti non s'impossessassero dell'inestimabile collezione d'arte contemporanea della Stein, lasciata a Parigi, e quindi nel territorio dominato direttamente dai tedeschi; e forse fu lui a far sì che che Stein & Toklas non venissero censite come "ebree" nella lista preparata dal regime su richiesta dei nazisti.

Le due donne avrebbero potuto riparare negli USA, ma decisero invece di rimanere nella Francia di Vichy, e Faÿ fece in modo che il prefetto competente non facesse mai mancar loro nulla, anche se altri francesi soffrivano la fame ed il freddo.

Non è stato, a leggere l'articolo, solo opportunismo: Gertrude Stein aveva un rapporto molto tormentato con la propria ebraicità, ed alcuni ebrei li disprezzava - tanto da prestarsi a tradurre alcuni discorsi di Pétain, e le leggi antisemite che egli promulgò su influenza e richiesta tedesca.

Politicamente lei era di destra, tanto da sostenere Franco durante la guerra di Spagna, e tutto questo fa pensare  appunto che lei fosse tutt'altro che obbligata a schierarsi con Vichy.

Leggendo l'articolo di "The Advocate", mi è tornato in mente che lo scorso luglio era accaduto un curioso incidente alla mostra su Gertrude Stein al Museo Ebraico Contemporaneo: due ragazze erano state rimproverate da una guardia perché si tenevano per mano mentre visitavano la mostra.

Considerato che la Stein era lesbica, così come la direttrice del museo, il cui addetto stampa è oltretutto un gay dichiarato, l'episodio era veramente degno del teatro dell'assurdo!

La direzione ha voluto riparare non solo scusandosi, ma proclamando una "Giornata del Tenersi per Mano".

Raffaele Ladu