Cristianesimo, tolleranza, omosessualità / John Boswell

Del libro ho letto la versione originale americana, perché la sua traduzione italiana da molto tempo è fuori catalogo, e si può riassumere dicendo che le interpretazioni tradizionali dei passi del Primo e Secondo Testamento che condannerebbero l'omosessualità non sono affatto a prova di bomba; nel caso dell'ebraismo (considerazione mia), i rabbini si sono sempre vantati di cercare tutti i pretesti per evitare le condanne a morte, qualunque fosse l'accusa, quindi le condanne per atti omosessuali, qualunque fosse l'interpretazione data al libro del Levitico, devono essere state pochissime, se mai ce ne sono state.

Per quanto riguarda il cristianesimo, fino al 1100 circa le condanne dell'omosessualità si confondono con quelle di altri tipi di trasgressione sessuale, e l'argomento del "contro natura", che pure discende dallo stoicismo e dal neoplatonismo, non viene mai praticamente usato.

La condanna dell'omosessualità è appannaggio di poche persone, tra cui spicca Giovanni Crisostomo, dottore della chiesa noto anche per la ferocia del suo antisemitismo - però Boswell evita di stabilire un parallelo tra il suo antisemitismo e la sua omofobia, anche se in altre parti del libro non esita ad osservare come tra il 1100 ed il 1200 tanti odi si siano attizzati a vicenda.

Ciò non vuol dire che il primo millennio del cristianesimo, e l'età romana che lo ha preceduto, siano stati un periodo felice per le persone omosessuali: l'atteggiamento della società nei loro confronti è sempre stato mutevole, e Boswell, per darne conto, tenta una suddivisione che lui stesso riconosce grossolana, tra società "rurali" e società "urbane".

Nelle società "rurali" l'unica istituzione sociale che funziona è la famiglia: ogni persona conta in quanto membro di una famiglia; l'imposizione con mezzi anche feroci della castità femminile ha lo scopo di impedire la nascita di persone che possono rivendicare un posto in una famiglia - ma con il dubbio che non se lo meritino.

In questo quadro la riproduzione è il dovere principale di un individuo, e l'attività sessuale fatta per amore o per il piacere è inconcepibile; se poi è statisticamente rara (come nel caso dell'omosessualità), diventa solo per questo sospetta.

Nelle società "urbane" esistono delle istituzioni che possono occuparsi di chi non ha una famiglia (divorziate, orfani, single, ecc.) e l'individuo conta come persona e non come parte di un gruppo; in queste società c'è più spazio per l'amore nelle relazioni, e l'omosessualità è vista come espressione della propria individualità e non come renitenza alla riproduzione.

Boswell ovviamente cerca di esplorare la mutevolezza degli atteggiamenti europei verso l'omosessualità, ed osserva che la decadenza dell'impero romano riportò gran parte della società imperiale dallo stadio (se così si può chiamare) "urbano" a quello "rurale", e che la ripugnanza verso l'omosessualità del tardo impero romano (che portò anche alla sua proibizione sotto Teodosio 1°, reiterata da Giustiniano) può avere avuto ragioni più sociologiche che religiose.

Stoccata particolarmente pungente è quando osserva che i padri della chiesa meno disponibili verso l'omosessualità erano di origine rurale, non urbana - ed il fatto che nell'elenco figurino Ambrogio ed Agostino permette di stabilire un contatto con il libro "La croce e il potere / Giovanni Filoramo".

Invece, la Spagna mussulmana fu un paese molto "urbano", in cui fiorì una grande letteratura omoerotica, tra i mussulmani come tra gli ebrei; ed una letteratura omoerotica sarebbe fiorita anche in tutta l'Europa cristiana verso il 1000-1100, quando lo sviluppo economico fece rifiorire le città e la cultura "urbana".

La reazione omofoba che iniziò verso la metà del 1100 sembra aver avuto due origini: da una parte il potere civile desiderava controllare più da vicino il comportamento dei sudditi, e cominciava ad avere i mezzi per farlo; dall'altra la chiesa si sentiva sempre più minacciata, da tre nemici in particolare: ebrei, eretici, mussulmani.

Che i mussulmani fossero sessualmente (e gaiamente) più liberi dei cristiani, è abbastanza noto; un po' meno noto è che agli eretici fu affibbiata la patente dei "sodomiti", non è del tutto chiaro se a torto od a ragione.

Gli eretici più "pericolosi" erano i catari (od albigesi), che furono sterminati in una crociata; poiché era possibile ricondurre i catari della Provenza ai bogomili della Bulgaria, da "bulgaro" nel senso sia di "eretico" che di "sodomita" derivano le parole "buggerare" (in italiano), "buggery" (in inglese), "bougre" (in francese).

Sebbene anche molti cattolici compissero in realtà atti omosessuali, fu molto facile dare ad intendere che la "sodomia" era una cosa degna solo degli eretici e dei mussulmani, e condannarla per questo. Per quanto riguarda gli ebrei, subirono un'accusa peggiore - quella di rapire, salassare ed uccidere bambini cristiani per una parodia del sacrificio pasquale.

Ora la chiesa si è resa conto di aver sbagliato contro ebrei, eretici e mussulmani - ma non ha ancora tratto la relativa conclusione verso gli omosessuali, che furono perseguitati soprattutto per "consolidare le fila" in vista dello scontro con questi tre "nemici dottrinali".

Ah, una cosa che mi ha divertito molto è questa: gli anni a cavallo tra il 1100 ed il 1200 videro in tutta Europa la promulgazione di numerosi codici di leggi, nei quali apparvero per la prima volta provvedimenti contro la "sodomia".

Notevole eccezione sono tre codici di area tedesca: il Sachsenspiegel del 1233 circa, lo Schwabenspiegel del 1275, e le Costituzioni Melfitane (Liber Augustalis) del 1231, compilate per ordine di Federico 2° Hohenstaufen, alias "Stupor Mundi".

Quest'uomo era una delle persone più colte d'Europa, fondò la prima università statale e laica europea (quella di Napoli che porta il suo nome, nel 1224), il pluralismo culturale e religioso della sua corte (in cui si parlava anche arabo) era leggendario, ed alla sua fama contribuisce il non aver voluto perseguitare una minoranza assolutamente innocua.

Non ho potuto fare a meno di confrontare questi tre codici di area tedesca con la panzana di Heinrich Himmler secondo cui gli antichi germani affogavano gli omosessuali nelle paludi - se fosse stato vero, perché i loro discendenti si dimostrarono i più riluttanti di tutti a promulgare leggi omofobe nel Medioevo?

Raffaele Ladu