Recensione: Eva Cantarella, Dammi mille baci. Veri uomini e vere donne nell'antica Roma.


Il libro indaga sui ruoli di genere nell'antica Roma. L'80% del contenuto si ritrova già nel libro "Secondo natura", già recensito qui, senza però le note bibliografiche di quest'ultimo; il resto sono considerazioni sull'amore eterosessuale nell'antica Roma (ed una decina di "casi celebri") che nell'altro libro sarebbero stati fuori tema.
La scelta tra i due libri va affidata al gusto personale: chi vuole la trattazione quasi accademica preferirà "Secondo natura"; chi si accontenta di un taglio divulgativo, senza apprezzabile perdita di precisione, preferirà "Dammi mille baci".
Ma un paragrafo di questo libro vale da solo il suo prezzo: Augusto era estremamente preoccupato della moralità pubblica, e promulgò la "Lex Julia", che avocava il giudizio e la punizione delle adultere dal "paterfamilias" alla magistratura.
Per giunta, mentre nel precedente ordinamento solo il "paterfamilias" poteva decidere se procedere, ora qualsiasi cittadino poteva denunciare le adultere al magistrato; di contro, mentre il "paterfamilias" poteva condannare l'adultera alla morte per fame, il magistrato poteva al massimo condannare adultera ed amante all'esilio.
Cosa fecero molte donne romane? Poiché la legge non puniva le prostitute matricolate, e le ruffiane altrettanto matricolate, queste donne andarono a farsi registrare come tali - si trattava in buona parte di matrone altolocate che erano abituate ad una vita sessuale molto libera, e potevano permettersi questo genere di sberleffo al potere costituito. Volendo, la si può considerare la più importante manifestazione femminista del mondo antico.
Preciso che le parole "veri uomini e vere donne" del sottotitolo vanno intese in senso ironico - Eva Cantarella ha voluto far notare come i ruoli di genere (lei li chiama "ruoli sessuali", ma il suo libro non parla solo del comportamento sessuale) siano in realtà dipendenti dalla cultura - come mostra il confronto tra le somiglianze e le differenze nel modo in cui essi sono intesi nella Roma antica e nell'Italia moderna.


Raffaele Ladu