Recensione: Mary Gail Frawley-O'Dea, Virginia Goldner, Atti impuri. La piaga dell'abuso sessuale nella Chiesa cattolica

Mary Gail Frawley-O'Dea, Virginia Goldner
Atti impuri. La piaga dell'abuso sessuale nella Chiesa cattolica
Raffaello Cortina Editore 2008

Quest'utile libro è una raccolta di saggi scritti da membri del clero (non 
tutti cattolici), psicoterapeuti, e perfino alcune vittime di abuso sessuale 
ad opera di sacerdoti cristiani.

Due utili cose si imparano innanzitutto leggendolo: il primo è che la parola 
pedofilia è inappropriata per descrivere questi abusi, dacché il pedofilo 
vero e proprio ha interesse sessuale solo per i bambini - e non si conoscono 
cure per lui. La maggior parte degli abusi ad opera di preti si ha verso 
preadolescenti, ed ha altre motivazioni, in parte esacerbate dalla struttura 
interna della chiesa cattolica.

Un'altra cosa che è bene sapere è che, sebbene la maggior parte delle 
vittime sia di sesso maschile, ciò non vuol dire che chi ne abusa sia 
omosessuale. E' un'accusa stantia, quella che siano i preti omosessuali a 
compiere gli abusi, ma non regge ad alcuna indagine, né da parte degli 
psichiatri, né da parte degli inquirenti.

Secondo la maggior parte degli autori del libro, il celibato ecclesiastico 
ha molte responsabilità, ma non per il motivo che verrebbe in mente ad un 
autore di cinepanettoni, bensì perché ha fatto bloccare la maturazione 
affettiva dei sacerdoti al momento in cui sono entrati in seminario.

La maggior parte delle vittime hanno pressappoco l'età in cui il loro 
abusatore ha abbracciato lo stato clericale - nella vittima spesso 
l'abusatore vede un riflesso di se stesso, e gli attribuisce i sentimenti ed 
i desideri che prova lui, anche se non sono certamente quelli che prova il 
ragazzino che è la sua vittima.

Non è necessario descrivere le conseguenze dell'abuso sessuale su un minore: 
oltre a questo libro, molti altri ne hanno parlato; trattandosi inoltre di 
un'esperienza ahinoi alquanto diffusa, è abbastanza probabile che alcuni dei 
miei lettori lo abbiano provato in prima persona.

Dico solo che, poiché il sacerdote rappresenta la paternità di Dio, ed in 
molti contesti sociali degradati il sacerdote si trova ad essere un padre 
sostitutivo più presente di quello biologico. L'abuso da parte di un 
sacerdote assume perciò le caratteristiche di un incesto, specialmente in 
chi davvero crede in Dio.

Paradossalmente, in questi casi la fede moltiplica il trauma anziché 
diminuirlo, ed anche quando la vittima è adulta il danno è notevole.

Un'altra caratteristica della chiesa cattolica è la separazione tra lo stato 
clericale e lo stato laicale, teologicamente motivata, ma che ha due 
spiacevoli conseguenze. La prima è che attira verso il sacerdozio, un 
compito prestigioso svolto spesso in gran solitudine, molte persone con seri 
disturbi narcisistici, ovvero con scarsa empatia e notevoli difficoltà nelle 
relazioni sociali. Queste persone possono trasformarsi in abusatori, e lo 
screening dei candidati al sacerdozio spesso è stato inadeguato.

La seconda e più grave conseguenza è che la prima reazione di una comunità 
cristiana di fronte all'accusa di abuso sessuale è il negare anche 
l'evidenza e fare quadrato intorno al prete, considerato più prezioso di 
ogni altra cosa. Questo, ad onor del vero, non accade solo nella chiesa 
cattolica - nel libro si mostra che accade anche nelle comunità 
episcopaliane, che hanno una teologia simile a quella cattolica, ma non la 
sua gerarchia.

Nel caso della chiesa cattolica, i tentativi delle gerarchie nazionali e 
vaticane di insabbiare i casi sono ormai abbastanza noti, ed il libro fa una 
considerazione assai sgradevole: secondo gli autori, dopo il 1984 i casi di 
abuso sessuale sembrano diminuiti.

Lo screening è migliorato, la sorveglianza è più attenta, i sacerdoti 
abusatori vengono messi subito in grado di non nuocere, oppure ... visto che 
ci vogliono molti anni prima che le vittime di abusi aprano la bocca, 
semplicemente non è passato abbastanza tempo per saperlo?

Il principale rimedio proposto è l'abolizione del celibato, anche se non 
risolverà il problema definitivamente, visto che anche tra i ministri del 
culto protestanti, ortodossi, ebrei e mussulmani, che di regola sono 
sposati, capitano cose di questo genere.



Raffaele Ladu